Vettel strizza l'occhio alla Ferrari: "Per me era un mito sin da quando ero bambino"
"Se Alonso fosse venuto alla Red Bull non avrei avuto nessun tipo di problema". Alla vigilia del week end di fuoco a Monza, Sebastian Vettel usa parole molto concilianti nei confronti del suo rivale di sempre. Tra i due non è mai scoccata la scintilla dell'amicizia, ma in questo caso dal tedesco escono dichiarazioni decisamente tranquille. Tanto più che dopo l'addio di Webber, ormai è stato ufficializzato l'arrivo di Ricciardo al suo fianco sulla Red Bull numero 2. Tornando al rapporto con Alonso. "Non conosco bene Fernando, abbiamo parlato solo poche volte nel paddock. Lo rispetto molto, ha un grande talento ed è tra i migliori, anche se non so come sia lavorare con lui. In ogni caso, dato che non posso farmi un'idea, do poco conto alle voci".
Un compagno di squadra eccellente però confessa che aveva sognato di averlo, anche se non accadrà mai: "Sicuramente Michael Schumacher, sarebbe stato bellissimo vedere come lavorava, capire il suo stile di guida e studiare la sua telemetria. Ha dominato la Formula 1 in modo quasi incontrastato per gran parte della carriera". Il futuro? Dal punto di vista della macchina che guiderà le idee sono chiare sul breve e medio periodo: "Non so dove sarò tra dieci anni. Posso solo dire che adesso sto benissimo con questa squadra, sono felice e non ho nessun motivo per andarmene". Sui valori della F1 invece non ha certezze assolute, ma è ottimista: "E' difficile dire in questo momento se la Red Bull continuerà a dominare anche nella prossima stagione. Dal 2014 cambieranno molte cose, ma penso che la squadra migliore saprà continuare a vincere". I tifosi della Ferrari comunque sperano che un giorno Vettel sbarchi a Maranello seguendo le orme di un certo Schumi. Lui ammicca quantomeno: "Sono stato a Maranello nel 2001 e ho assistito ai test di Luca Badoer. Lì ho anche comprato un cappellino con il cavallino rampante in negozio. Sin da quando ero bambino, la Ferrari resta un mito".
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