Wimbledon, trionfo di Murray. Quinzi vince lo juniores
Lo scozzese Andy Murray, numero 2 del mondo e del tabellone, ha vinto il torneo di singolare maschile di Wimbledon. Nella finale della prova londinese del Grande Slam, il 26enne britannico ha sconfitto il coetaneo serbo Novak Djokovic, numero uno al mondo e del seeding, col punteggio di 6-4 7-5 6-4, in 3 ore e 8'. Sull'erba del Centre court dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club di Londra, dove lo scozzese ha vinto lo scorso anno la medaglia d'oro alle Olimpiadi, un tennista britannico non vinceva la prestigiosa prova del Grande Slam dal 1936, quando trionfo' per l'ultima volta Fred Perry.

"Vincere una prova dello Slam? E' il mio obiettivo. Ma so che devo fare un gradino per volta. Ho cominciato a giocare i Futures, ora che raggiungo le semifinali o le finali posso cominciare con i Challenger. Quando saro' a buon livello anche li', ci saranno gli Atp 250. Poi, via via, i tornei piu' grandi, fino agli Slam. Se faro' tutto per bene, seguendo i consigli di chi mi e' vicino, allora posso farcela". Queste le parole di Gianluigi Quinzi, fresco vincitore del torneo juniores di Wimbledon, ma gia' proiettato verso le prove del Grande Slam riservate ai senior.
Idee chiare, come in campo, come visto nella finale contro Chung. "Ero molto teso quando sono entrato in campo - ha ammesso l'azzurro -: non e' facile per uno junior giocare su un campo grande come il Court 1, con tanta gente a vederti. Mi sono piaciuto molto nel tie-break conclusivo: ho davvero espresso il mio miglior tennis", ha aggiunto il 17enne nato a Porto San Giorgio. Dopo il match point, la gioia. "Non ci potevo credere; poi ho visto il mio box festeggiare e ho capito di aver vinto. E' forse la mia vittoria piu' bella sinora", ha aggiunto Quinzi. Un successo che gli fara' fare un'ulteriore salto di qualita'. "Questo risultato di oggi mi aiutera' molto mentalmente: in questa settimana ho capito di poter giocare ad alti livelli anche nei Future e nei Challenger", ha puntualizzato Gianluigi Quinzi. "Ho capito anche che in campo devo parlare meno con me stesso. Lo so: a volte parlo troppo, non ci posso far nulla, e' piu' forte di me. Migliorero' anche questo aspetto", ha aggiunto l'azzurro. Quinzi tifa per Nadal, ma ha ammirato per anni Agassi. "Da ragazzino non mi perdevo una sua partita, anche se onestamente il tennis lo guardo poco in tv. Se posso preferisco una bella manche di sci, uno sport che amo molto. Li' c'e' l'adrenalina del giocarti tutto in pochi secondi", ha concluso l'italiano.