La Galleria dell’Accademia di Firenze, con il suo direttore Cecilie Hollberg, avvia grandi lavori alla gipsoteca per la migliore conservazione dei gessi e la digitalizzazione dell’Archivio Bartolini approfittando della momentanea pausa forzata dovuta al Covid ed in vista della prossima riapertura al pubblico.
Galleria dell’Accademia di Firenze, al via grandi lavori di ristrutturazione. Dopo la Sala del Colosso, dove i lavori sono ancora in svolgimento, è la volta dei locali che ospitano la gipsoteca con il nuovo impianto di climatizzazione. Il salone ottocentesco della Gipsoteca, già sede della corsia delle donne dell’antico ospedale di San Matteo, poi incorporato nell’Accademia di Belle Arti, raccoglie la collezione dei gessi, quasi tutti modelli originali di Lorenzo Bartolini, uno dei più importanti scultori italiani a cavallo fra il Sette e l'Ottocento, insieme a quelli del suo allievo Luigi Pampaloni. La collezione fu acquisita dallo Stato italiano dopo la morte dell’artista. Unallestimento di grande fascino che ricrea idealmente lo studio di Bartolini,arricchito da20 dipinti di maestri ottocenteschi che hanno studiato o insegnato all’Accademia. I lavori hanno necessariamente comportato la movimentazione delle opere contenute in questa sala. I 264 busti ritrattisono stati spostati dalle mensole che a vari livelli corrono lungo le pareti dell’ambiente e, insieme alle 60 sculture monumentali e i 40 bassorilievi, troveranno collocazione in altre aree della Galleria. Con l’occasione, è stata avviata un’accurata campagna fotografica, condotta da Antonio Quattrone, che permetterà di dotare il museo di un corredo digitale completo per la documentazione dell’opera dello scultore toscano. I gessi, inoltre,con il coordinamento della funzionaria restauratrice del museoe con il supporto di una restauratrice specializzata, sono stati sottoposti a un’attenta verifica dello stato di conservazione con alcuni interventi di stuccatura e, soprattutto,di manutenzione attraverso una spolveraturacon l’ausilio di pennelli a setole morbide e di aspiratori ad hoc, che ha permesso di rimuovere depositi di polvere e sporcizia.
Contemporaneamente, la Galleria dell’Accademia di Firenze ha iniziato la digitalizzazione dell’Archivio storico Lorenzo Bartolini, altro importante tassello del patrimonio del museo.L’archivio è pervenuto alla Galleria tramite due distinte donazioni, avvenute rispettivamente nel 2011 e nel 2013, a cura della Fondazione no-profit “Friends of Florence” e dell’Associazione “Amici del Museo degli Strumenti musicali”. I due nuclei furono acquistati dagli eredie la documentazione venne al tempo accuratamente riordinata e inventariata. Suddiviso in nove serie, l’archivio contiene carteggi personali e di lavoro, corrispondenza relativa alla committenza delle opere, minute, documentazione di natura legale e contabile, taccuini con disegni, e materiale a stampa. L’arco temporale delle carte va dal 1810 al 1850, anno della morte dello scultore. La documentazione successiva, datata fino al 1935, ripercorre vicende legate alle questioni ereditarie. L’Archivio comprende circa 12.800 carte manoscritte; si compone inoltre di circa 870 pagine di materiale a stampa, per lo più ottocentesco, comprendente libri, opuscoli e articoli di giornale. La scansione ottica dei documentidell’archivio Bartolini prevede circa sei mesi di lavoro. La crisi sanitaria e la conseguente chiusura dei Musei e dei luoghi della cultura, secondo anche le intenzioni del Mibact, ha reso quanto mai attuale il tema della consultazione degli archivi da remoto e della loro necessaria digitalizzazione.
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