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Viaggi
Il mio viaggio a New York, Piero Armenti e Martina si raccontano ad Affari

Quanto la sua terra natia le manca e con che cadenza si sente con i suoi cari?

I miei li sento quasi ogni giorno, per fortuna non costa nulla telefonarsi. Immagino trenta, quaranta anni fa come fosse difficile: le telefonate intercontinentali costavano un patrimonio. Con i miei ci vediamo spesso, o vengono loro a New York o torno io in Italia. Certo la Pandemia ha rallentato un po’ tutto, ma sono fiducioso di poter avere di nuovo mia mamma e mio padre a New York. Della mia terra natia mi manca soprattutto la giovinezza spensierata, sarà che idealizziamo sempre il passato e allora tutto ci appare più bello di quanto in realtà non fosse, perché poi di fatti io volevo scappare da Salerno ed in effetti sono scappato.

Perché fermarsi per sempre nella “Big Apple”?

Manhattan ha una forza unica, difficile da trovare altrove. È un tritacarne di persone, un vortice che ti risucchia, e ti proietta in una dimensione di vita accelerato. Ogni giorno succede qualcosa di nuovo e d’incredibile, sembra che qui la vita sia davvero un film in cui accadono cose. Ne ho parlato anche nel mio secondo romanzo “Se ami New York” che uscirà a fine settembre.

Allora ce ne parli. Ci snoccioli brevemente il suo ultimo sforzo letterario "Se ami New York". 

Dopo i primi tempi scoppiettanti, anche a New York può subentrare la noia: mancano le motivazioni, manca lo sguardo allegro dei venti anni. Una grande storia d'amore cambia le carte in tavola, sconvolge tutto in positivo, e la metropoli riacquista i colori di una volta. Ma dietro questa apparenza, si cela una dura verità che costringerà il protagonista a fare una scelta. Per capire quale bisogna leggere il libro.

Ha mai avuto modo di incontrare qualche Star del cinema? New York è “casa” di Robert De Niro, Al Pacino e molti altri. 

Molte volte, anche perché ci sono delle pagine Instagram che segnalano le zone in cui stanno girando un film, quindi tu vai e incontri i tuoi attori preferiti. Ho incontrato spesso Leonardo Di Caprio, nei locali notturni di New York, e tantissimi rapper, direi quasi tutti quelli della scena americana. Ma non sono il tipo che va a chiedere foto, perché odio disturbare le persone.

Giornalista per testate importanti, poi arriva “Il mio viaggio a New York”, tour operator specializzato nell’incoming. Da “inviato” ad imprenditore (di successo oltretutto). Quale il segreto di questa crescita costante della sua attività?

Fare impresa è la cosa più semplice al mondo, solo che la gente non lo sa. Basta saper fare le sottrazioni e le addizioni, e anche un bambino che vende le limonate può dirsi imprenditore. La crescita imprenditoriale invece dipende dall’ambizione personale: si investe ciò che si guadagna, si ampliano i mercati, si diversificano i settori, ma son tutte cose abbastanza semplici, molti imprenditori che ho conosciuto sono milionari e non hanno neanche la terza media. È più difficile scrivere, credo io, un buon romanzo che faccia sognare le persone, che fare impresa.

Martina Maceratesi, la sua compagna. Una ragazza simpatica, paziente e disponibile. C’è una Martina diversa nel privato rispetto a quella che si palesa in pubblico? 

Martina è una ragazza molto ambiziosa, che ottiene sempre quel che vuole, di natura allegra ed estroversa; in definitiva potrei definirla una partner in crime, con cui vivere le giornate in spensieratezza senza prendere la vita troppo sul serio. Oltre ad essere, se ancora è concesso dirlo, anche molto bella.

Ora una domanda per Martina. Pregi e difetti di Piero? Difficile vivere al fianco di un vulcano del genere ? Chi dei due tende più a “sopportare” (e quindi cedere) a l’altro?

Piero ha tanti pregi. La cosa che apprezzo più di lui è che è pragmatico, quando ha un’idea la concretizza senza perdere tempo in chiacchiere. È una persona onesta e buona, è difficile per lui dire di no, se potesse accontenterebbe tutti. Poi è molto dinamico, un vulcano di iniziative. Con lui non ci si annoia mai! È anche per questo che andiamo d’accordo, perché anche io ho un carattere esplosivo. Il suo più grande difetto è che è una persona imprevedibile, cambia idea in fretta. Tra di noi non penso che ci sia qualcuno che ceda all’altro. Noi due viviamo di compromessi continui e pare funzioni!

Ancora Martina. Da Recanati a New York, poi l’incontro con Piero e il cambio drastico di vita. Ci racconta in breve come tutto è partito?

Era maggio 2018, avevo 23 anni e mi mancavano tre esami alla fine della Magistrale, quando mi si è presentata un’opportunità incredibile: poter lavorare un anno a New York. L’idea di passare da un piccolo paesino di 20 mila abitanti a una delle metropoli più grandi del mondo mi spaventava a morte, ma alla fine ho deciso di buttarmi. Ho avuto la fortuna di fare un tirocinio da Valentino e di vivere a pieno la città che ho sempre sognato e che mi ha cambiato la vita. È in quel periodo che io e Piero ci siamo conosciuti. Lo seguivo su Instagram e con il suo modo unico di raccontare, mi aveva già fatto innamorare di New York prima ancora che mi ci trasferissi. Come ci siamo incontrati? Sono stata io a scrivergli di incontrarlo, ma era solo per un caffè! Poi il resto potete immaginarlo.

(Segue...)

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