Finanza
Investire oggi a Malta
Un nuovo data center è stato ufficialmente inaugurato a Malta da Chris Cardona, ministro per Economy, Investment and Small Business. BMIT Limited, il più grande operatore di data center di Malta, ha completato la messa in servizio di una rete dedicata ad altissima velocità, che collega tramite internet i suoi centri dati a Malta, Italia e Germania.
"Investimenti come questi sono fondamentali per il nostro Paese. Sarebbe inutile per noi promuovere attività a Malta senza avere i servizi necessari, che consentano alle aziende di operare. Tali servizi permettono al governo di invogliare ulteriormente altre società a investire a Malta” ha detto il ministro Cardona.
Chiediamo a Federico Vasoli*, esperto in questo campo, quali sono gli sviluppi di Malta.
Avvocato Vasoli, Malta è il Paese più piccolo dell’Unione Europea, con un PIL di poco più di undici miliardi di euro, un decimo della sola città di Milano, e fino ad una quindicina d’anni fa era in “black list”, eppure l’arcipelago attrae sempre più investitori internazionali. Come mai?
Malta offre sicurezza in molti ambiti vitali: è uno dei Paesi con il tasso di criminalità più basso in Occidente e ironicamente i criminali dell’isola sono ahinoi in prevalenza di provenienza italiana. Il governo, quale che sia il partito di governo, attualmente quello laburista, di impronta blairiana e dunque pro-business, è stabile; l’immigrazione non rappresenta ad oggi un’emergenza come nel resto d’Europa (del resto, poco più di quattrocentomila abitanti sono troppo pochi per poter assorbire un numero elevato di rifugiati redistribuito secondo le quote comunitarie). Inoltre, l’ordinamento maltese – un affascinante ibrido tra Civil Law di derivazione italiana e francese e Common Law inglese – è, in ambito societario, fiscale e finanziario, simile a quello inglese, cosa che lo rende famigliare ad una buona parte di Commonwealth britannico, più certo nell’applicazione, rispetto ad altri ordinamenti (pensiamo a quello italiano, ma anche a quello cinese o brasiliano, se includiamo luoghi che ancora in qualche misura attirano investimenti stranieri in larghe quantità). L’inglese, con il maltese, è lingua ufficiale dell’isola, quindi integrarsi e vivere è assai semplice, così come impiegare personale che conosca appunto l’inglese. La lingua maltese ha circa un sessanta percento di radici semitiche, quindi la comunicazione con chi parla l’arabo o l’ebraico è in qualche modo agevolata, e per il resto latine e anglosassoni. Inoltre, l’Italia, anche per banali motivi di prossimità geografica, ha sempre esercitato un grande fascino sulla popolazione maltese, per tutte le qualità del Belpaese, ergo, anche a causa della diffusione negli anni passati dei nostri canali televisivi, una buona parte di maltesi parla o comunque comprende molto bene l’italiano.
Malta non è solo tassazione più favorevole che altrove o prezzi e stipendi un poco più bassi che in Europa occidentale, ma anche, evidentemente, un’ottima base logistica e, meno evidentemente, manifatturiera, grazie, appunto, a costi relativamente contenuti, ottima formazione locale e internazionale dei collaboratori maltesi, agevolazioni governative, posizione logistica.
Il mondo degli affari funziona sull’onda di quello britannico, senza, in generale, quelle situazioni ambigue di “detto non detto” cui purtroppo siamo abituati in Italia o in altri Paesi dove le relazioni personali prevalgono sul merito, anche se, nell’accezione più positiva dell’espressione, l’accesso al governo e alle altre istituzioni è assai agevole.
Negli anni passati, neri per l’Europa continentale, Malta è apparsa immune alla crisi. Ancorché, partendo da un valore del PIL così limitato, certi dati debbano essere interpretati cum grano salis, dopo il tonfo a -2,8% del 2009, dal 2010 il PIL cresce costantemente ad una media del 3% annuo, con picchi vicini al 6%, e con il tasso di disoccupazione più basso di tutta l’Unione europea.
Con l’ingresso nell’UE, Malta ha introdotto e mantenuto massimi livelli di compliance con le norme comunitarie e OCSE.
Infine, Malta è bella: circa trecento giorni di sole l’anno, il mare più pulito del Mediterraneo, una vasta scelta di ristoranti, una robusta comunità internazionale, una storia affascinante che ha lasciato reperti archeologici straordinari e mura, palazzi, chiese, dipinti di rara bellezza, la rendono un luogo dove è piacevole trascorrere i propri giorni anche fuori dal lavoro.
Paolo Brambilla
* Federico Vasoli, avvocato in Milano e ammesso dal Ministero della Giustizia vietnamita come avvocato straniero a Hanoi, è socio dello studio legale associato de Masi Taddei Vasoli e of counsel di primari studi legali italiani e stranieri, dopo avere lavorato in studi legali a Pechino, Bruxelles e Barcellona.
Si occupa di diritto commerciale italiano e internazionale (in particolare, contratti, società, joint-ventures, investimenti diretti esteri, fusioni e acquisizioni, start-up, corporate governance, pareri e operazioni cross-border) a favore di clienti italiani e stranieri di grandi dimensioni, così come giovani start-up, in molteplici settori industriali, soprattutto tra Italia, Malta, Svizzera, Iran e Asia-Pacifico, con precisa esperienza in operazioni di internazionalizzazione (in particolare verso Cina, Vietnam, Singapore Malta e Iran).
È vice presidente della Camera di Commercio Italia-Vietnam, dell’Associazione Giovani Avvocati di Milano (AGAM), presidente di Unilaw, l’associazione di studi legali in Europa di cui fa parte anche de Masi Taddei Vasoli, docente del MIP – Politecnico di Milano e autore di pubblicazioni giuridiche e di business.
Fa parte, come rappresentante AGAM, della delegazione del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria al G20 Young Entrepreneurs’ Alliance.
Laureato all’Università Bocconi di Milano, ha frequentato corsi post-laurea all’Università di Vienna, all’ISPI di Milano e all’Università di Strasburgo.