Finanza
Wall Street: Seduta in calo
La seduta di ieri a Wall Street e' finita in calo ma ben lontano dai minimi osservati nel durante. Ancora una volta e' stato lo scivolone del petrolio a mettere a tappeto i listini, non solo in Usa. I gestori temono che l'andamento dell'economia cinese - la seconda al mondo - sia peggiore di quanto comunicato dalle autorita', cosa che deraglierebbe la crescita globale. Gli Usa si sono sempre distinti ma gli investitori temono che le tensioni in altre parti del mondo finiscano per frenare l'economia piu' grande al mondo. Dati macroeconomici deludenti hanno accentuato quei timori: l'indice dei prezzi al consumo - una misura dell'inflazione - e' sceso in Usa dello 0,1% a dicembre contro attese per un dato invariato. La componente core e' salita dello 0,1%, minimi dello scorso agosto e meno dello 0,2% previsto. Gli avvii di nuovi cantieri il mese scorso sono inaspettatamente scesi del 2,5%. In questo contesto continuano a calare le attese per un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve nella riunione di marzo (per fine mese tutti scommettono su un mantenimento dello status quo). Stanto ai future sui Fed Funds, le probabilita' di una stretta di primavera sono scese al 27% dal 53% di un mese fa. Arrivato a cedere fino a 566 punti, il Dow Jones ne ha lasciati sul terreno 249,28 punti, l'1,56%, a quota 15.766. Su 30 blue chip, solo AmEx (+0,62%), Apple (+0,13%), Microsoft (+0,45%), Nike (+1,23%) e UnitedHealth (+1,96%) hanno guadagnato terreno. L'S&P 500 ha perso 22 punti, l'1,17%, a quota 1.859,33, minimi dell'aprile 2014. Nel durante l'indice benchmark aveva rotto al ribasso i minimi intraday dell'ottobre 2014 pari a 1.820 punti. Dopo un breve istante trascorso appena sopra la parita', il Nasdaq ha ceduto 5,26 punti, lo 0,12%, a quota 4.471,69, minimi dell'ottobre 2014. Al Nymex il contratto a marzo - il piu' scambiato - ha lasciato sul terreno il 4,1% a 28,35 dollari ma nel durante era sceso sotto i 28 dollari.
  
  
  