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Affari Europei
Assange, via libera dal Parlamento Ue su direttiva a difesa dei whistleblowers

Assange, l'Europarlamento: ok a regole per proteggere 'whistleblowers'

Via libera del Parlamento europeo a larga maggioranza a nuove norme per proteggere i cosiddetti "whistleblower", coloro che divulgano informazioni su attività illegali o dannose, acquisite nel contesto lavorativo. Le nuove regole a livello europeo, approvate dall'Eurocamera con 591 voti favorevoli, 29 contrari e 33 astensioni dovrebbero proteggere gli informatori che rivelano le violazioni del diritto comunitario in settori quali appalti pubblici, servizi finanziari, riciclaggio di denaro, sicurezza dei prodotti e dei trasporti, sicurezza nucleare, salute pubblica, protezione dei consumatori e dei dati. Per garantire la sicurezza dei potenziali informatori e la riservatezza delle informazioni divulgate, le nuove norme consentiranno di comunicare le segnalazioni all'interno dell'ente interessato (come un'azienda), direttamente alle autorita' nazionali competenti, o agli organi e le agenzie competenti dell'Ue. Nei casi in cui non siano state adottate delle misure adeguate in risposta alla segnalazione iniziale di un "whistleblower", o se si ritenga che vi sia un pericolo imminente per l'interesse pubblico o un rischio di ritorsione, l'informatore sarà comunque protetto se deciderà di divulgare pubblicamente le informazioni, senza passare attraverso questi canali. 

La nuova direttiva Ue sui "whistleblower"

La nuova normativa Ue vieta esplicitamente le rappresaglie e introduce delle salvaguardie per evitare che chi denuncia sia sospeso, declassato e intimidito o si trovi ad affrontare altre forme di ritorsione. Saranno tutelati anche coloro che assistono gli informatori, come i facilitatori, i colleghi e i parenti. Gli Stati membri dovranno garantire che gli informatori abbiano accesso gratuito a informazioni e consulenze complete e indipendenti sulle procedure e sui mezzi di ricorso disponibili, nonché all'assistenza legale nel corso del procedimento. Durante i procedimenti giudiziari, gli informatori potranno ricevere sostegno finanziario e psicologico. Le aziende e le autorità pubbliche dovranno creare canali di comunicazione appositi per "whistleblower", ma le piccole imprese e i piccoli municipi potranno essere esentati da tali obblighi. "I recenti scandali come LuxLeaks, Panama Papers e Football Leaks hanno contribuito a mettere in luce la grande precarieta' di cui soffrono oggi gli informatori. Alla vigilia delle elezioni europee, il Parlamento europeo si e' riunito per inviare un forte segnale, quello di aver ascoltato le preoccupazioni dei suoi cittadini, e ha insistito per l'adozione di regole solide che garantiscano la loro sicurezza e quella di coloro che scelgono di parlare", ha spiegato la relatrice del provvedimento, la socialista francese Virginie Roziére. I governi hanno già dato il loro assenso informale alla direttiva e una volta che il Consiglio dell'Ue avra' formalmente adottato il provvedimento, gli Stati membri disporranno poi di due anni di tempo per conformarsi alle norme. 

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