Brexit, le imprese Ue abbandonano i fornitori Uk. EasyJet e altre big in crisi - Affaritaliani.it

Affari Europei

Brexit, le imprese Ue abbandonano i fornitori Uk. EasyJet e altre big in crisi

Le imprese dell'Ue cominciano a tagliare i legami coi fornitori britannici. E la svalutazione della sterlina manda in crisi diverse imprese

Brexit, le imprese dell'Ue cominciano a tagliare i legami coi fornitori britannici

Quasi metà delle imprese europee ha iniziato a cercare alternative ai fornitori britannici, in previsione dell'introduzione di tariffe dopo l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. E' quanto emerge da un'indagine del Chartered Institute of Procurement and Supply (Cips), effettuata tra oltre duemila responsabili della gestione della catena di distribuzione. Il 46 per cento dei manager europei che lavorano con fornitori britannici ne sta cercando di nuovi nell'Europa continentale.

Aumento dei costi per la svalutazione della sterlina

D'altra parte, il 32 per cento delle aziende britanniche e' in cerca di sostituti all'interno della Gran Bretagna; quasi due su tre, infatti, lamentano un aumento dei costi per effetto della svalutazione della sterlina, con un tasso di rinegoziazione dei contratti del 29 per cento. Gerry Walsh, amministratore delegato dell'istituto, osserva che mentre le parti non hanno ancora concordato i principi negoziali, su una sponda e sull'altra della Manica i preparativi per la Brexit sono già in corso e nel 2019, in assenza di un accordo, le catene di distribuzione potrebbero essere molto diverse. I gestori sono concordi sulla priorità di tenere le tariffe e le quote al minimo; quelli britannici, però, sono più preoccupati: per il 39 per cento di loro la posizione negoziale di Londra è debole e per il 36 per cento si sta perdendo tempo; il 33 per cento, inoltre, ritiene che il settore abbia una carenza di competenze. Riguardo agli aspetti finanziari, un terzo degli intervistati pensa di rispondere alla situazione con una riduzione dei costi, ma l'undici per cento ammette che parte delle attivita' non sara' piu' sostenibile.

Easyjet, forte aumento delle perdite per calo sterlina da Brexit

Nel frattempo in molti big delle imprese hanno difficoltà anche importanti. E' il caso delle perdite di EasyJet sono aumentate notevolmente nel primo semestre a causa del crollo della sterlina provocato dalla Brexit in sterline e dalla tempistica delle ferie di Pasqua. Nei sei mesi conclusi a marzo - ha informato la compagnia a basso costo britannica - le perdite dopo le imposte sono ammontate a 192 milioni di sterline (226 milioni di euro) a fronte della leggera perdita di 15 milioni di un anno prima. Le perdite ante imposte sono aumentate a 236 milioni di euro rispetto ai 18 milioni precedenti. Il fatturato è aumentato del 3,2 per cento a 1,8 miliardi. La Pasqua - un periodo di picco per i turisti - è caduta quest'anno ad aprile, al di fuori del periodo di rendicontazione di EasyJet. "La perdita del primo semestre è in linea con le aspettative del mercato e riflette lo spostamento della Pasqua nel secondo semestre così come gli effetti valutari che insieme avevano un impatto stimato di circa dodici milioni di euro sulla linea di fondo", ha detto l'amministratore delegato Carolyn McCall aggiungendo che le prenotazioni estive sono più avanti rispetto all'anno scorso e che la domanda di voli e vacanze rimane "forte", con i consumatori che privilegiano le spese di viaggio sugli elementi "non essenziali".