Affari Europei
Brexit, May ha firmato la lettera per avviare l'iter. "Indietro non si torna"

Il premier Uk Theresa May ha firmato la lettera: innescato l'iter della Brexit. Ecco che cosa accadrà da adesso in avanti
May, 'garantire diritti cittadini Ue al piu' presto'
"La Gran Bretagna intende garantire al piu' presto possibile i diritti dei cittadini Ue". Lo ha detto alla Camera dei Comuni la premier britannica Theresa May.
Brexit, May: notificato articolo 50, "non si torna indietro"
"Nel rispetto della volontà del popolo, il Regno Unito lascia l'Unione Europea. E' un momento storico da quale non si può tornare indietro" ha detto May. "il negoziato, ha aggiunto avverrà come Regno Unito, tenendo conto degli interessi di tutte le regioni". La premier ha parlato di una "partnership con l'Europa, nuova, profonda, speciale con l'Unione Europea". "Ora più che mai il mondo ha bisogno dei valori liberali, democratici dell'Europa che che il Regno Unito condivide" ha detto May, provocando le risa e le urla di molti deputati, che l'hanno costretta a interrompersi, dopodichè lo speaker John Bercow ha rimproverato i colleghi. "Non lasciamo l'Europa" ha ripreso la premier, dicendo che la Gran Bretagna deve emergere "più forte, più equa e più aperta che mai". "Rinunciare a difendere i valori europei sarebbe un errore costoso" ha aggiunto. La premier ha promesso che al tavolo negoziale con la Ue rappresenterà tutti coloro che vivono nel Regno unito "anche i cittadini Ue che hanno fatto di questo Paese la loro casa". "E' una ferma determinazione di avere l'accordo giusto per ciascuna singola persona persona in questo Paese".
BREXIT: MAY, LAVORIAMO UNITI PER COSTRUIRE FUTURO MIGLIORE
"Ora che il processo è stato innescato è il momento di restare uniti". E' l'appello che Theresa MAY ha ricolto ai Comuni nell'intervento con il quale ha annunciato l'avvio ufficiale dell'iter per l'uscita dall'Unione europea. "Scegliamo insieme di credere nella Gran Bretagna con ottimismo e speranza - ha detto la premier - insieme possiamo avere successo e costruire un paese migliore, più forte e più equo, del quale i nostri figli e nipoti andranno orgogliosi".
Brexit: May, non faremo piu' parte del mercato unico Ue
Come aveva promesso il premier britannico Theresa May ha confermato che il Regno Unito dopo la Brexit "non fara' piu' parte del mercato unico europeo", preconizzando una dura rottura con Bruxelles anche sul piano degli scambi commerciali. Elemento che danneggera' l'economia britannica considerando i dazi che l'Ue a questo punto sara' costretta ad applicare ad ogni prodotto 'Made in Uk'. "Sappiamo - ha ammesso - che ci saranno conseguenze, che perderemo influenza riguardo alle leggei che influenzanono l'economia eropea, sappiamo che le nostre imprese dovranno adattarsi a regole non stabilite da loro".
BREXIT: MAY, IMMIGRAZIONE SARA' GESTITA NELL'INTERESSE NAZIONALE
Il Regno Unito vuole continuare ad attrarre talenti da tutto il mondo, ma in futuro "l'immigrazione sarà gestita nell'interesse nazionale". Lo ha detto Theresa MAY nel suo intervento ai Comuni. Londra, ha detto la premier, vuole inoltre "mantenere l'area comune di viaggio con la Repubblica di Irlanda" e "non si tornerà ai confini del passato".
Brexit: premier May ha firmato lettera per avviare processo
Il premier conservatore britannico Theresa May ha firmato la lettera con cui innesca il processo di uscita del Regno Unito dall'Ue, la Brexit (come deciso dal referendum del 23 giugno scorso), previsto dall'art. 50 del Trattato di Lisbona. Lo riferiscono fonti di Downing Street. La lettera sara' inviata formalmente domani a Bruxelles.
Diffusa la foto del momento in cui Theresa May firma la premier
Downing Street ha diffuso la foto del momento in cui il premier May, con un tailleur di lana grigia con colletto di velluto, concentrata sui fogli davanti, firma la lettera di addio all'Ue nella sala dove si riunisce il gabinetto. Sulla sinistra una significativa ed enorme Union Jack, la bandiera britannica. Alle sue spalle un camino, un orologio che segna le 16e37, anche se la foto e' stata diffusa da Downing Street alle 22, e sul muro troneggia un ritratto del suo primo predecessore, Robert Walpole, esponente whig, conte di Orford, considerato di fatto il primo premier del Regno Unito a partire dalla prima meta' del XVIII secolo.
May innesca il processo, tutte le cose da sapere
Il premier conservatore britannico Therersa May ha gia' firmato la lettera con cui domani formalmente inneschera' il processo di uscita del Regno Unito dall'Ue, la Brexit (come deciso dal referendum del 23 giugno scorso), previsto dall'art. 50 del Trattato di Lisbona. Lo riferiscono fonti di Downing Street. La lettera sara' inviata formalmente domani a Bruxelles.
COS'E' L'ART. 50? In 264 parole e 5 paragrafi, l'Art.50 del Trattato di Lisbona delinea il percorso di uscita volontaria dall'Ue di uno Stato membro. L'articolo stabilisce che il governo dello Stato informi il Consiglio europeo della sua intenzione, e si avviino negoziati per arrivare ad un accordo sul ritiro e per stabilire le basi legali del futuro rapporto con Bruxelles.
E' STATO MAI INVOCATO FINORA? No. La Groenlandia e' stato il primo Paese a votare l'uscita dall'Europa, ma erano ancora i tempi della CEE, il soggetto precedente rispetto all'Ue, molto tempo prima che fosse redatto l'art.50
COSA E' INNESCATO DALL'ART.50? Una volta che uno Stato membro ha notificato la sua intenzione di uscire dall'Ue, ha due anni per negoziare nuovi accordi, dopo i quali non sara' piu' soggetto ai trattati Ue. L'articolo e' in gran parte piuttosto vago, ma tassativo sul lasso di tempo dei due anni. Eventuali proroghe possono essere concesse in caso di (improbabile) accordo unanime.
COSA SUCCEDE IN MANCANZA DI ACCORDO NEI 2 ANNI? La Gran Bretagna dovrebbe uscire dall'Ue il 29 marzo 2019, ma in caso di mancato accordo non ci sarebbero disposizioni per i sui rapporti giuridici e commerciali con Bruxelles. Il premier Theresa May ha avvertito che non fara' sconti e che e' pronta a lasciare i negoziati se non ottiene cio' che vuole: "Per la Gran Bretagna nessun accordo piu' che un cattivo accordo per la Gran Bretagna".
LA PROCEDURA E' IRREVOCABILE? No. Nulla impedisce in teoria che l'art. 50, una volta invocato, sia ritirato, ha spiegato l'ex ambasciatore che lo ha elaborato, John Kerr, paradossalmente un britannico. Quando il ministro della Giustizia britannico, Liz Truss, parlo' di irreversibilita', definendo l'attivazione dell'art.50 "un biglietto di sola andata", Downing Street ha preso le distanze.
QUANDO SARA' ATTIVATO L'ART.50? Mercoledi' 29 marzo il governo inviera' una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk. Lunga fino a 8 pagine. May ne spieghera' la formulazione con una dichiarazione in parlamento. E DOPO? Giovedi' 30 sara' pubblicato il decreto governativo che prevede la reintroduzione automatica degli ordinamenti britannici in luogo delle regolamentazioni dell'Ue, non appena Londra lascera' ufficialmente.
COME RISPONDERA' L'UE? Tusk ha assicurato che rispondera' entro venerdi' con "una bozza di progetto di linee guida". E' invece improbabile che la risposta formale del presidente arrivi prima del prima del vertice straodrinario del Consiglio europeo del 29 aprile.
QUANDO COMINCERANNO I NEGOZIATI? Non prima del ballottaggio delle presidenziali francesi (il 7 maggio) e probabilmente al piu' tardi a giugno.
QUANTO DURERANNO? Il capo negoziatore Ue Michel Barnier prevede meno di 18 mesi di reale negoziato. La finestra decisiva sara' probabilmente da ottobre, dopo le presidenziali tedesche del 24 settembre. Barnier ha auspicato l'avvio del processo di ratifica dal parte del Parlamento europeo da ottobre 2018.
CI SARA' UN ACCORDO ENTRO DUE ANNI? Probabilmente no, secondo Kerr, che oltre a redigere l'art.50 e' uno dei negoziatori piu' esperti dell'Ue. Il diplomatico calcola il 50% delle probabilita' di una uscita entro i tempi e potenzialmente di accettare una faso iniziale molto piu' lunga, che richiede "un decennio di incertezza". Scettico l'ex capo di Gabinetto, Gus O'Donnel, che prima del referendum aveva detto: "La Groenlandia, popolazione di poco inferiore a Croydon", citta' di circa 12.000 abitanti nella zona sud di Londra, "e ha un problema, il pesce. E con un problema ci sono voluti tre anni. Noi abbiamo molteplici problemi, E' altamente improbabile che si possa risolvere tutto in due anni".
QUALI SONO I PUNTI CRITICI? La lista e' lunga e anche i temi del negoziato saranno negoziati. Ad esempio, Londra vuole inserire negoziati commerciali, mentre secondo figure di alto livello dell'Ue dovrebbero essere discussi separatamente; mentre il Regno Unito fa ancora parte dell'Ue non sara' consentito di negoziare accordi commerciali con Paesi non membri; i diritti dei cittadini Ue che vivono nel regno e quelli dei cittadini britannici che vivono nei Paesi Ue: il governo esclude di garantire ai cittadini Ue protezioni prima dell'inizio dei colloqui e ha scatenato il timore che saranno utilizzati come merce di scambio; altra difficile questione e' quella sulla sicurezza e controllo delle frontiere.