Affari Europei
Croazia nelle mani dei conservatori. Vince il programma anti migranti
L'opposizione conservatrice vince di misura le prime elezioni in Croazia dopo l'ingresso nell'Ue del 2013. Via ai colloqui per formare una coalizione. L'impresa non sarà semplice e soprattutto non sarà portata a compimento in tempi brevi, visto il distacco di pochi punti percentuali con i quali si è imposta l'Unione democratica croata (Hdz) sui rivali del Partito Socialdemocratico guidato dal leader uscente Zoran Milanovic.
Il nuovo governo dovrà cercare di dare il via a una timida ripresa economica dopo sei anni di recessione e affrontare l'emergenza con l'arrivo migliaia di migranti provenienti dal Medio Oriente. "Questa vittoria ci pone in una posizione di responsabilità nei confronti del Paese. Abbiamo il dovere di prendere la guida", ha affermato il leader dell'Hdz Tomislav Karamarko. "Davanti a noi abbiamo una dura sfida per provare a rendere più sicura la vita in Croazia".
Alla base della vittoria dell'Hdz c'è una campagna elettorale improntata alla retorica anti migranti, proprio mentre le frontiere del Paese venivano continuamente varcate da migliaia di profughi diretti verso il cuore dell'Ue. La Croazia è infatti diventata un paese di transito per molti profughi in arrivo da Siria, Iraq e Afghanistan. Solo la scorsa settimana sono passati dal piccolo Stato balcanico più di 320 mila migranti. Un'enormità se si pensa che la popolazione croata è di 4,4 milioni di persone.
I costi di accoglienza e gestione degli immigrati è vicina ai 265 mila euro al giorno. Ed è proprio su questo tasto che l'Hdz ha battuto con molta più convinzione dei rivali durante la campagna elettorale, dominata da temi economici. Ora si apre la partita per formare un governo di coalizione. Nel parlamento unicamerale è entrata anche una terza formazione che potrebbe decidere il futuro governo. Si tratta del partito denominato 'Il Ponte', una formazione centrista fondata pochi mesi fa da intellettuali indipendenti e leader locali di vari profili ideologici, che diventa la terza forza politica del Paese. Venerdì scorso il loro leader, Boz Petrov, ha sottoscritto una dichiarazione nella quale si impegna a non coalizzarsi dopo le elezioni con nessuno dei due partiti principali a meno che non si intervenga seriamente per una riforma della giustizia e della pubblica amministrazione. Missione molto difficile per lo Stato balcanico. Quelo che è certo è che per i migranti sarà più difficile attraversare la Croazia.