Di Tommaso Cinquemani
europa@affaritaliani.it
Segretario Nencini, il Partito socialista si presenterà alle prossime elezioni europee?
"Stiamo lavorando ad una lista che raccolga in Italia tutti coloro che si riconoscono nel Partito del socialismo europeo. Questo progetto è stato discusso giovedì al Pse a Bruxelles e ne discuteremo anche al Congresso del Pse di Roma di fine febbraio".
Quali sono i partiti che dovrebbero farne parte, oltra al vostro?
"Il progetto comprende il Partito democratico e Sinistra Ecologia e Libertà. Farò io stesso la proposta domani al congresso di Sel a Riccione".
Sel terrà il suo congresso nel week end e sembra che le mozioni siano due. La prima chiede un avvicinamento al Pd e il sostegno di Martin Schulz alla presidenza della Commissione, l'altra chiede invece maggiore autonomia dal Pd. Lei come auspica che si concluda il congresso?
"Auspico che esca vincente la prima mozione, per due motivi. Primo, se va aperta una terza fase nella storia dell'Europa, dopo l'unione post bellica e dopo Maastricht, è necessaria la presenza di una forte sinistra riformista. La seconda questione riguarda l'Italia".
In che modo?
"Anche se Letta parla di discontinuità di governo ci sarà comunque bisogno dal 2015 di una sinistra riformista che si assuma la responsabilità di governo in Italia. E le due cose non possono essere disgiunte".
Immagino che poi ci sarà una piattaforma comune sottesa a questa lista unica…
"C'è già il programma varato a Lipsia alcuni mesi fa. E c'è il manifesto che stiamo preparando ora per il congresso di Roma. Abbiamo chiesto che Sel sia disponibile ad essere coinvolta nella scrittura del manifesto".
Quale tipo di Europa vorreste come Partito socialista?
"Vorrei una Europa che avesse una politica estera e di difesa comuni. Che scrivesse delle regole per assoggettare il mondo della finanza alle scelte democratiche imposte dalla politica, vorrei un baricentro euro-mediterraneo più forte, vorrei un tavolato di diritti comuni condiviso dall'est e dall'ovest Europa. Vorrei la Turchia dentro l'Unione. E vorrei gli eurobond".
Farete le primarie insieme a Sel e al Pd?
"Ognuno utilizzerà il metodo che preferirà, ma essendoci le preferenze non credo si porrà il problema".
Ha già in mente quali potrebbero essere i vostri candidati?
"Ci sono una novantina di candidature da esprimere. Se faremo una lista comune lavoreremo perché ciascuno dei partiti che la costituiscono abbia una rappresentanza adeguata. Da parte nostra candideremo molti amministratori locali".
Come vede il nuovo Pd targato Matteo Renzi, con il quale tra l'altro state organizzando il congresso del Pse?
"Renzi ha dichiarato che vuole entrare nel Pse ed è una cosa positiva di cui ho discusso a Bruxelles con i vertici del Partito socialista europeo. Aspettiamo che alle parole seguano i fatti, sarebbe la fine di una anomalia italiana".
All'interno del Pd però ci sono resistente all'ingresso del partito ne Pse…
"Sono diverse le questioni che all'interno del Pd stanno scivolando verso forme di conflitto, però Renzi è abbastanza tenace nel mantenere il suo punto di vista. Ad oggi l'area socialdemocratica è quella più in opposizione a Renzi e viviamo il paradosso che Renzi, che viene da un'area popolare, ha chiesto l'adesione al Pse. Questo mi fa dire che le divisioni sono più lontane di quanto qualcuno pensi. Renzi riesce a tenere assieme le identità del partito democratico".