Affari Europei
Grecia, stallo tra Atene e Bruxelles. E Tsipras vola da Putin

Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha confermato "l'incontro di lavoro" tra il primo ministro greco, Alexis Tsipras, e il presidente russo, Vladimir Putin, che avverra' venerdi' prossimo nella cornice del Forum economico di San Pietroburgo.
Tsipras fu invitato al Forum lo scorso aprile durante una sua visita a Mosca. Il premier ellenico volera' in Russia giovedi', il giorno della riunione dell'Eurogruppo, alla quale Atene sara' rappresentata dal ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis.
Bruxelles guarda con preoccupazione all'avvicinamento di Tsipras a Putin nel timore che la Grecia possa mettere il veto sull'imposizione di nuove sanzioni a Mosca. La Grecia e' stata inoltre coinvolta dalla Russia nel progetto 'Turkish Stream', il gasdotto destinato a trasportare metano russo in Turchia e che potrebbe essere esteso fino al territorio ellenico. Tale progetto consentirebbe ad Atene di rastrellare un po' di liquidita' in quanto il colosso energetico russo Gazprom ha aperto alla possibilita' di versare alla Grecia delle somme a titoli di anticipo per gli utili futuri generati dalla struttura.
Dopo il fallimento del nuovo tavolo negoziale convocato nel fine settimana, la prospettiva di un'uscita dalla Grecia dall'euro torna ad agitare i mercati, con le principali piazze europee che lunedì hanno chiuso in forte ribasso e lo spread Btp/Bund che torna ad allargarsi in un clima di generalizzata avversione al rischio. L'Eurozona e' pero' attrezzata per gestire le conseguenze di un simile scenario, per quanto "impossibili" da prevedere, ha assicurato il presidente della Bce, Mario Draghi.
L'incubo di un default ellenico sembra sempre piu' concreto dopo che i negoziati che dovevano consentire alle parti di arrivare alla riunione dell'Eurogruppo del 18 giugno con un accordo si sono conclusi con un nulla di fatto. Al momento i margini di manovra sembrano quanto mai ridotti, con Atene che accusa i creditori di scarso realismo, mentre in Europa si moltiplicano gli appelli affinche' gli stati membri si preparino all'emergenza.