Industriali, si alza il coro pro Russia. "Le sanzioni vanno alleggerite" - Affaritaliani.it

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Industriali, si alza il coro pro Russia. "Le sanzioni vanno alleggerite"

Squinzi: "Le sanzioni vanno alleggerite, non inasprite". Descalzi: "Per l'energia dipendenti da Mosca per almeno 5 anni". L'agroalimentare: "Conseguenze tombali per le misure contro il Cremlino". Dai settori produttivi si alza un coro pro Russia. "Speriamo si vada verso un alleggerimento e non un inasprimento delle sanzioni", ha affermato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, parlando a margine della assemblea annuale dell'associazione degli industriali del settore calzaturiero. In occasione del vertice tedesco del G7, il presidente degli Stati Uniti,

Barack Obama, aveva minacciato ulteriori sanzioni verso la Russia, legate al conflitto con l'Ucraina. "Mi auguro di no" ha detto Squinzi alla vigilia della visita in Italia del presidente russo, Vladimir Putin. "In modo particolare il settore calzaturiero ha sofferto drammaticamente delle sanzioni verso la Russia, quindi speriamo si vada verso un alleggerimento e non un inasprimento".

Arriva poi l'avvertimento di Claudio Descalzi. "Se veramente la situazione in Russia dovesse diventare più estrema di quella di adesso, per la sicurezza energetica abbiamo bisogno di alternative", ha affermato l'amministratore delegato di Eni. Tuttavia, ha sottolineato Descalzi, "non credo si possa fare a meno della Russia dal punto di vista commerciale per i prossimi 5-6 anni. E' anche vero che la Russia non può fare a meno del mercato europeo", un mercato che per la Russia "è fondamentale". 

In allarme il settore agroalimentare. "E' una notizia preoccupante per le nostre aziende, specialmente per quelle dell'agroalimentare, che dal G7 appena concluso sia uscita una politica ancora più ristrettiva nei confronti della Russia, minacciata anche dal premier Renzi di dover subire un ulteriore inasprimento delle sanzioni" afferma in una nota la parlamentare di Forza Italia Sandra Savino. "Il danno per l'Italia, come emerge da un'analisi della Coldiretti, rischia di essere tombale, basti pensare alle nostre esportazioni di prodotti agroalimentari verso Mosca che nel primo bimestre 2015 sono più che dimezzate, mentre negli ultimi cinque mesi del 2014 interessati dall'embargo si è verificata una perdita in valore nelle esportazioni in Russia di 24,4 milioni per la frutta fresca, di 19,1 milioni per prodotti lattiero caseari ed i formaggi, di 17,1 milioni per carne ed ai suoi derivati". Ma a queste perdite, precisa Savino, "vanno sommate anche le conseguenze relative al surplus di offerta sul mercato interno europeo, che ha generato una serie significativa di ricadute negative sui prezzi riconosciuti ai nostri agricoltori".