Le nomine Ue terremotano Berlino: a rischio il governo con la Spd - Affaritaliani.it

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Le nomine Ue terremotano Berlino: a rischio il governo con la Spd

Nonostante la nomina di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea possa essere considerata una vittoria per Angela Merkel, che é riuscita a piazzare una sua fedelissima sulla poltrona piú importante dell'Unione europea, l'obolo pagato é stato alto. La bocciatura di Frans Timmermans ha infatti fatto infuriare i socialisti, soprattutto quella Spd che regge le sorti del governo di Berlino.

IL NO DI MARTIN SCHULZ

E proprio Martin Schulz, ex presidente del Parlamento europeo e leader dei socialisti in Germania, ha bocciato il nome e il metodo con cui é stata eletta l'ormai ex ministra della Difesa. “Queste nomine sono una vittoria per Orban e compagni. Hanno stoppato Timmermans, che ha difeso lo Stato di diritto. Il principio degli Spitzenkandidaten è morto. Ursula Von der Leyen qui è il ministro più debole. Evidentemente questo sembra sufficiente per diventare capo della Commissione”.

LA FERITA DI TIMMERMANS

Ai socialisti, che governano la Germania insieme alla Cdu, non va giú che Timmermans sia stato scaricato e che a loro sia stata riservata solo la carica di Alto rappresentante per la politica estera, in mano allo spagnolo Borrell. Per questo oggi rivendicano il nome di David Sassoli alla Presidenza del Parlamento Ue. Ma le ripercussioni si potrebbero fare sentire anche a Berlino.

IL BLOCCO DI VISEGRAD

Per il blocco dei paesi dell'est si tratta di una mezza vittoria visto che sono riusciti a fermare l'elezione di Timmermans, che é considerato in contrasto con le posizioni sovraniste della Nuova Europa, anche se non sono riusciti a portare a casa neppure una nomina di peso nello scacchiere comunitario.