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Affari Europei
Macron contro Salvini: una En Marche italiana per arginare Salvini

Il nemico numero uno per Emmanuel Macron é Matteo Salvini, che il presidente francese non pronuncia neppure per nome. Al vicepremier si riferisce come ad 'un ministro', quasi volesse evitare di legittimarne il ruolo. Salvini é il leader che, secondo l'Eliseo, puó far crollare il precario equilibrio su cui si regge l'Europa. Un equilibrio tra Est ed Ovest, tra accoglienza dei migranti e respingimenti, tra euro e monete nazionali, tra politica rigorista e crescita in deficit.

 

MACRON SI PREPARA AD ELEZIONI IN PRIMAVERA

 

Ma come fare per disinnescare la bomba Salvini? All'Eliseo sanno bene che il governo giallo-verde non ha molti mesi da vivere. Appena avrà l'occasione il Carroccio farà saltare l'esecutivo cercando di dare la colpa agli alleati pentastellati. L'obiettivo é massimizzare l'impatto sull'elettorato, finire di cannibalizzare il Centrodestra e presentarsi alle elezioni in primavera.

 

SALVINI VUOLE LEGARE IL VOTO NAZIONALE ALLE EUROPEE

 

Ma in primavera, per la precisione in maggio, si vota anche per le Europee. E l'accoppiata voto nazionale-europeo é ciò che Salvini sta cercando per massimizzare il risultato nelle urne. Una campagna incentrata sui temi dell'Europa é ciò che potrebbe permettere alla Lega di portare il Centrodestra al 40% assicurando un governo di coalizione per i prossimi 5 anni.

 

MACRON VUOLE UNA EN MARCHE ANCHE IN ITALIA

 

E in questo scenario come si inserisce Macron? Il suo movimento, La Repubblique en marche, non appartiene a nessuna 'famiglia' politica. Non ai popolari, né ai socialisti né tantomeno ai liberali. Ma prima del voto di maggio il presidente francese dovrà creare una sua famiglia 'post-ideologica'. Sarà quella l'occasione per lanciare una costituente europea per chiamare alle armi i moderati di tutta Europa, Italia compresa.

 

MACRON IN CERCA DI UN VOLTO NUOVO PER L'ITALIA

 

Insomma, Macron vorrebbe che anche in Italia prendesse vita un En Marche in salsa tricolore. Un partito in stile DC che si piazzi al centro dello schieramento prendendo consensi a destra e a sinistra, diventando l'ago della bilancia per i futuri governi. Certo il futuro partito non puó avere le sue fondamenta nel Pd, partito nel caos, né in Forza Italia, il cui leader ha ormai superato gli ottanta. Chi allora? A Parigi piace Emma Bonino, ma anche Carlo Calenda (iscrittosi al Pd solo in tempi recenti). Ma tutti aspettano cha dal cilindro esca il volto nuovo capace di coagulare l'elettorato moderato.

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