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Affari Europei
Parità delle lingue, annullati tre concorsi a Bruxelles
Toga al palazzo di giustizia

Il tribunale dell'Unione europea ha annullato tre bandi di concorso per assunzioni alle istituzioni comunitarie perche' obbligavano i candidati a scegliere il francese, l'inglese o il tedesco come seconda lingua e come lingua di comunicazione con l'Epso, l'ufficio europei di selezione del personale.

Con la sentenza, il tribunale ha dato cosi' ragione a Italia e Spagna che avevano contestato i concorsi, sancendo che "l'obbligo dei candidati di scegliere il francese, l'inglese o il tedesco come seconda lingua non risulta ne' oggettivamente giustificato ne' proporzionato all'obiettivo perseguito dalla Commissione, ossia assumere funzionari e agenti immediatamente operativi".

Il tribunale dell'Ue e' uno dei tre organi giurisdizionali dell'Unione, insieme alla Corte di giustizia dell'Ue e al Tribunale della funzione pubblica. Con tale sentenza il Tribunale sottolinea uno dei principi cardine dell'Unione europea: la parità delle lingue. Non devono infatti esistere delle lingue 'più ufficiali' delle altre perché questo significherebbe avere dei cittadini di serie A e di serie B, anche negli uffici delle Istituzioni Ue.

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