Paura Brexit, corsa degli italiani al passaporto britannico - Affaritaliani.it

Affari Europei

Paura Brexit, corsa degli italiani al passaporto britannico

La paura di perdere i diritti acquisiti in anni di lavoro in Uk ha spinto molti cittadini europei, tra cui anche italiani, a chiedere il passaporto britannico

Ennesima ricaduta della Brexit. Quasi 30.000 cittadini europei che vivono nel Regno Unito hanno presentato domanda di diventare sudditi di Sua Maesta' nei 12 mesi trascorsi dal referendum del 23 giugno 2016 che - per un pelo - decreto' l'uscita di Londra dall'Ue. In particolare l'ufficio di statistica britannico ha registrato tra luglio 2016 e giugno 2017, 28.502 richieste di cittadinanza, l'80% in piu' rispetto ai 15.971 di un anno primo. Tra gli europei che hanno chiesto di diventare britannici la maggioranza sono i polacchi (6.179), seguiti dagli italiani (2.950).

Migliaia di italiani chiedono la cittadinanza inglese

Nel caso dei connazionali, che tali resteranno perche' non e' obbligatorio rinunciare alla cittadinanza italiana, si tratta di un'impennata del 166% di richieste. Lo riferisce la Bbc sottolineando che non fidandosi delle promesse del premier conservatore Theresa May, ma anche di finire ostaggio delle litigiose trattative tra Londra e Bruxelles, molti europei che vivono nel Regno Unito hanno preferito non correre rischi. La notizia giunge all'indomani della imbarazzante gaffe commessa dal ministero dell'Interno britannico - sintomo di un decadimento della una volta gloriosa classe dei 'civile servant', funzionari pubblici di Londra - che ha inviato a centinaia di persona una lettera ufficiale in cui gli si dava 30 giorni di tempo per abbandonare il Regno Unito. In caso contrario sarebbero stati espulsi con la forza. Malgrado la tardiva smentita, solo dopo che una ricercatrice finlandese ha postato sui social network la lettera, di Whitehall, la figuraccia resta in tutta la sua gravita'. Peraltro nella comunicazione il ministero si e' limitato ad invitare quanti avevano ricevuto la lettera minatoria a "non tenerne conto". Non una grande garanzia per il futuro dei 3,5 milioni di europei che vivono in Gran Bretagna.