Petrolio, Mosca primo fornitore di Pechino. La crisi con l'Ue spinge la Russia ad est - Affaritaliani.it

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Petrolio, Mosca primo fornitore di Pechino. La crisi con l'Ue spinge la Russia ad est

Le tensioni con l'Unione europea hanno spinto Mosca a diversificare i propri acquirenti di greggio. Benché l'Unione dipenda fortemente dal gas russo, Mosca é anche un grande esportatore di petrolio. Gli eventi degli ultimi anni tuttavia, hanno spinto Putin a non legarsi troppo al Vecchio continente.

La Russia é cosí pronta a superare l'Arabia saudita come primo fornitore di greggio della Cina. Secondo i dati di Rbc Capital Markets, all'inizio del decennio, Ryad era il primo esportatore di greggio verso Pechino, con una quota del 20% del totale delle importazioni cinesi, contro solo il 7% di Mosca, ma la situazione sta cambiando progressivamente e i due Paesi sono quasi appaiati, con la Russia pronta al sorpasso.

Arabia saudita e Russia contano oggi, ognuna, per circa il 13-14% delle importazioni di Pechino, secondo le piu' recenti stime. Il sorpasso russo era cominciato gia' a giugno scorso, quando per la prima volta Mosca si era classificata al primo posto tra i Paesi esportatori di greggio verso la Cina, relegando solo al terzo posto l'Arabia Saudita, superata anche dall'Angola.

Il mercato, oggi, e' ancora piu' complesso, se si considera anche la probabile ripresa delle esportazioni iraniane, dopo la fine delle sanzioni per il programma nucleare. "La Russia e' il piu' grande rivale dei sauditi" - ha spiegato al portale di economia internazionale Business Insider Michael Tran, strategist per il settore delle commodities di Rbc Capital.

Secondo le statistiche delle dogane cinesi, a dicembre scorso, Pechino ha comprato 4,81 milioni di tonnellate di greggio dalla Russia, il 30% in piu' rispetto all'anno precedente, mentre le importazioni da Ryad sono diminuite dell'1,2% a 4,47 milioni di tonnellate. L'Arabia Saudita sta progressivamente perdendo lo scettro di primo esportatore di greggio verso la Cina, superata lo scorso anno per ben quattro volte da Mosca: per gli analisti a influire sul sorpasso russo pesa anche l'accordo con Pechino per i pagamenti delle esportazioni in renminbi, la valuta cinese, e l'accordo di currency swap firmato nel 2014 tra Russia e Cina per promuovere gli scambi nelle valute locali.