Affari Europei
Piano Juncker, svolta in arrivo. Cina ed emiri interessati a investire

I giganti extra europei si interessano al Piano Juncker. La Cina e i petroldollari dei sovrani dei paesi del Golfo potrebbero portare presto benzina al nuovo fondo europeo per gli investimenti. L'Ue, ovviamente, tiene aperta la porta. "La Commissione è stata contattata da attori fuori dall'Europa, inclusa la Cina" e anche se "non sono ancora state presentate cifre concrete o proposte" Bruxelles "intende continuare il dialogo con tutte la parti interessate", aveva affermato qualche giorno fa il vicepresidente Jyrki Katainen in un'intervista a 'Europolitics'. "L'Ue è aperta agli investimenti", aveva sottolineato Katainen, e "il principio della libera circolazione dei capitali si applica anche agli investimenti provenienti dai paesi terzi".
Pochi giorni dopo, a poco tempo dalla partenza ufficiale del Piano Juncker, ecco la conferma che arriva direttamente dalla presidenza di turno della Lettonia: l'interessamento della Cina e degli emiri è serio e fondato. Il calendario imposto dalle istituzioni comunitarie è piuttosto stretto, visto che entro maggio andrà completata la fase negoziale e il regolamento andrà approvato entro giugno. Tutto ciò per garantire la piena funzionalità del piano entro la fine dell'estate.
Per quanto riguarda le risorse alle quali attingerà il Piano, il Fondo europeo per gli investimenti (Fei), che fa parte della Bei, ha appena firmato con Bpifrance, l'equivalente francese della Cdp, un'intesa per un pre finanziamento da 420 milioni per i prossimi due anni alle Pmi nell'ambito del piano Juncker. Ma la vera svolta può arrivare dalla Cina. La Commissione, in diverse sedi, ha fatto capire che il denaro del gigante asiatico sarebbe bene accolto. E diverse fonti accreditano l’ipotesi che imprese e fondi di investimento cinesi possano impegnarsi in Europa per diversificare la loro liquidità in eccesso.
La prima occasione concreta d'incontro tra investitori cinesi e paesi europei in cerca di finanziamento sarà il 4 giugno al Comitato delle Regioni, in un evento organizzato dall'associazione ChinaEU. Le regioni europee saranno invitate a presentare i propri progetti infrastrutturali con l'obiettivo di convincere i rappresentanti delle banche cinesi a finanziarli nel quadro del Piano Juncker.
Ma forte interesse verso il Piano Juncker arriverebbe anche dai paesi arabi. Alcuni sovrani della zona del Golfo avrebbero infatti messo gli occhi sui fondi. Si aspetta di capire quali saranno le condizioni per gli investimenti ma l’obiettivo è trovare un veicolo che possa accompagnare questi paesi in Europa senza dover affrontare in prima persona il difficile fronte dei permessi e delle autorizzazioni. L'Ue spera di avere presto denaro sonante (extraeuropeo) nel motore.