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Affari Europei
Politica estera europea, Mogherini tira le somme del 2015. E sul 2016...

"E' stato un anno difficile e intenso. Ma anche un anno di cose grandi, importanti, da portare con noi nel 2016. Perche' ci indicano la tanta strada ancora da fare, e perche' ci ricordano che la diplomazia, il multilateralismo, anche l'ottimismo testardo e paziente, possono portare buoni frutti". Cosi' il capo della diplomazie Ue Federica Mogerhini che elenca le dodici priorita nel 2016.

L'accordo sul nucleare iraniano. Dopo 12 anni, e i 7 ultimi intensi mesi, di negoziati, l'Unione Europea ha facilitato la firma a Vienna dello storico accordo sul nucleare iraniano: un investimento nella sicurezza per la regione, un elemento fondamentale di non proliferazione nucleare, e anche la possibilita' di ricostruire un rapporto diverso con l'Iran, come abbiamo cominciato a fare con la mia visita a Teheran due settimane dopo aver firmato l'accordo. Siamo appena all'inizio di una strada difficile ma importante, che richiedera' da parte tutti coerenza, senso di responsabilita' e determinazione.

La risposta alla crisi dei rifugiati. Ci sono volute altre 800 vittime del Canale di Sicilia, in primavera, per far aprire gli occhi a tutti gli europei sul fatto che il flusso di rifugiati e migranti in arrivo sulle nostre coste non poteva piu' essere considerata solo una questione nazionale, ma europea. E per la prima volta, finalmente, abbiamo lavorato insieme (capi di governo, ministri degli esteri, degli interni, Commissione e Parlamento Europeo) per iniziare a gestirla insieme, da europei. E in poche settimane, uniti e veloci per una volta, abbiamo avviato l'operazione navale europea contro i trafficanti, che ha avuto il sostegno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu con una sola astensione. La missione l'abbiamo chiamata Sophia, come una bambina nata a bordo di una delle nostre navi, come la "saggezza" che vogliamo ci guidi.

Uniti contro il terrore. Parigi, gennaio e novembre. E Tunisi, Ankara, i cieli del Sinai e le terre del Sahel, e molti altri luoghi ancora. Invece di dividerci, gli attacchi terroristici dell'ultimo anno ci hanno uniti ancora di piu'. Nel 2015 abbiamo finalmente iniziato a investire in una solida alleanza di civilta', e in una stretta cooperazione tra europei, arabi e africani per mettere fine a questa folle minaccia che colpisce in modo eguale i nostri cittadini. L'incontro con gli studenti dell'Universita' del Cairo sara' una delle cose che portero' con me nel 2016. Cosi' come segnera' un punto di partenza importante per l'UE l'uso, per la prima volta, dell'articolo 42.7 dei Trattati, invocato dalla Francia all'indomani dell'attentato di novembre per ricevere solidarieta' concreta dagli altri 27 Paesi e cui abbiamo risposto, immediatamente e uniti, con il sostegno di tutta l'Unione.

Un'intesa globale sul clima. Parigi, all'apertura della COP21 che ha portato all'accordo sul cambiamento climatico piu' avanzato della storia, grazie anche ad una posizione unita e forte di tutta l'UE, e ad un grande lavoro di squadra tra di noi, Commissione, Ministri degli esteri e dell'ambiente: la piu' grande diplomazia del mondo al servizio del futuro del pianeta.

L'accordo tra Serbia e Kosovo. Il 2015 e' stato l'anno in cui Serbia e Kosovo, con la facilitazione dell'Unione Europea, hanno firmato il piu' gran numero di accordi. Uno slancio in negoziati che rimangono difficili ma che ha portato entrambi a fare un passo storico nel rispettivo cammino di integrazione europea, con l'apertura dei primi capitoli del negoziato di adesione per la Serbia, e la firma dell'Accordo di Associazione con il Kosovo. Un bel risultato per tutti i Balcani, e per tutti gli europei.

Un nuovo inizio per la Libia. Gli ultimi giorni del 2015 hanno portato la speranza di un capitolo nuovo per la Libia: la firma dell'accordo politico tra rappresentanti delle diverse parti che per un anno e mezzo si sono confrontate in Libia. Un passo fortemente sostenuto dall'Unione Europea, nel corso di tutti i 16 lunghi mesi di negoziato e nelle ultime, decisive settimane. Un punto di partenza per far si' che nel 2016 l'accordo si possa consolidare e che possa portare finalmente pace alla Libia e sicurezza alla regione.

Al lavoro per la pace in Siria. Dopo quasi 5 anni di guerra, finalmente abbiamo riunito tutti gli attori regionali e internazionali, dall'Iran all'Arabia Saudita, dagli Stati Uniti alla Russia, per l'avvio dei negoziati sulla Siria. Il 2016 potra' e dovra' vedere l'avvio della transizione, un cessate il fuoco che consenta di combattere insieme Daesh, e accesso agli aiuti umanitari per migliorare le condizioni di vita di milioni di siriani. Ne va del futuro del Paese, ne va del futuro della nostra regione.

Un rapporto nuovo con l'Africa. Portero' sempre con me l'incontro con le donne, i giovani, gli amministratori locali di Agadez, a nord del Niger, dove passa l'80 per cento della rotta del traffico di esseri umani diretto in Europa attraverso la Libia. E' stata li' la mia prima visita in Africa Sub-Sahariana, per capire insieme ai nostri partner africani (non solo i governi) come offrire vere alternative alle comunita' locali. E' stato un nuovo inizio nel rapporto dell'Unione Europea con l'Africa, basato sul rispetto e sul partenariato. Un rapporto nuovo, coltivato poi con la visita all'Unione Africana ad Addis Abeba e con la partecipazione (per la prima volta) al Summit dei cinque paesi del Sahel.

Cuba e l'America Latina, un'amicizia ritrovata. Ed e' stato un onore essere anche stata la prima rappresentante dell'UE a visitare Cuba, per accompagnare questo storico anno di cambiamenti e rafforzare i rapporti economici e culturali che hanno sempre legato l'isola all'Europa. E' uno dei tasselli di un nuovo, ritrovato rapporto privilegiato con l'America Latina, continente fratello con cui abbiamo avuto tre importanti momenti di lavoro comune quest'anno (il vertice UE-Celac a Bruxelles, la nostra partecipazione al Summit delle Americhe a Panama e alla Cumbre del Celac in Costa Rica).

Rapporti piu' solidi con i nostri vicini orientali. Stiamo dimostrando che l'Unione Europea lavora per la stabilita' e il benessere dei nostri vicini dell'Est. In Ucraina, oltre a sostenere gli accordi di Minsk e la loro completa attuazione, lavoriamo con il governo per accompagnare gli sforzi di riforma economica e istituzionale. Con tutti i Paesi della regione abbiamo approfondito i nostri accordi di associazione, libero scambio e libera circolazione. Fuori da qualsiasi logica dello scontro, lavoriamo insieme per una cooperazione nuova nel nostro continente.

Il rilancio del Quartetto per il Medio Oriente. A novembre del 2014, la mia prima visita da Alto Rappresentante fu a Gaza, a Ramallah e in Israele, per rilanciare il processo di pace in Medio Oriente. Il 2015 non e' stato un anno facile, ma ha visto il riavvio del lavoro del Quartetto, con un nuovo coordinamento tra UE, ONU, USA e Russia e un nuovo coinvolgimento dei nostri partner arabi per trovare pace tra israeliani e palestinesi.

Un partner forte per l'Asia. Nel 2015 abbiamo presentato ai nostri partner asiatici il potenziale ruolo dell'UE come attore di sicurezza globale. Dallo Shangri-La Dialogue a Singapore alla ministeriale ASEM a Lussemburgo, dalla presenza all'Asia Regional Forum a Kuala Lumpur ai Summit con la Cina, il Giappone e la Corea, e' stato un anno di rilancio del ruolo dell'Unione Europea in Asia - non solo come partner commerciale, ma come protagonista per la politica estera e la sicurezza globale.

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