Affari Europei
Sanzioni alla Russia, pressing di Roma a Bruxelles
Una decisione sul rinnovo delle sanzioni europee contro la Russia, in vigore fino al 31 gennaio 2016, potrebbe essere presa dagli ambasciatori dell'Unione europea al posto di decisioni ministeriali. Lo riferiscono fonti comunitarie, che ritengono questo scenario "il più probabile" tra quelli possibili da immaginare al momento.
L'Italia aveva suggerito che ne parlassero i leader dei Ventotto al Consiglio europeo della prossima settimana. Per ora è stato convenuto che di sanzioni russe non discuteranno i ministri degli Esteri nel consiglio Affari esteri di lunedì. Non e' in agenda e "non ci si aspetta" che venga sollevato, hanno spiegato le fonti, perché al momento "non c'è ancora consenso sulla strada da intraprendere" e in seno al Coreper, il consesso degli ambasciatori dei Ventotto, "non c'è consenso sul dossier".
L'intenzione degli Stati membri e' quello di cercare di far avanzare i lavori in fase tecnica prima di affrontarla a livello politico, proprio per favorire un accordo tra ministri. Un accordo in sede di Coperer potrebbe anche evitare discussioni ministeriali e far adottare il pacchetto di misure come "punto A", il punto solitamente adottato in qualunque consiglio ministeriale senza discussione.
A Bruxelles non si attendono decisioni la prossima settimana, e questo non esclude che il tema delle sanzioni alla Russia, non in agenda, possa essere discusso dai capi di Stato e di governo in occasione del vertice del Consiglio europeo, se sollevato.
A Bruxelles, rilevano fonti diplomatiche, c'e' un misto di preoccupazione e ottimismo. La preoccupazione riguarda la tenuta della politica Ue nei confronti della Russia. Le sanzioni riguardano la questione ucraina e il rispetto degli accordi di Minsk, che a detta di tutti Mosca non sta rispettando come dovrebbe.
Un fatto che giustificherebbe il rinnovo delle sanzioni, su cui "c'e' consenso, ma non l'unanimita'" necessaria per procedere. "Sono tutti d'accordo meno uno", vale a dire l'Italia. Dall'altro lato Francia, Germania e Regno Unito considerano che un eventuale ritardo sul dossier russo o un mancato rinnovo di misure restrittive possa avere anche effetti positivi in quanto "aiuterebbe" nel dialogo con Mosca sulla Siria.