Ttip, Putin corteggia gli euroscettici. Pressioni per fare saltare l'accordo Usa-Ue - Affaritaliani.it

Affari Europei

Ttip, Putin corteggia gli euroscettici. Pressioni per fare saltare l'accordo Usa-Ue

Il Trattato di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione europea è finito al centro di una disputa internazionale degna della guerra fredda. Secondo alcuni rumors che circolano per i corridoi a Bruxelles la Russia starebbe facendo forti pressioni su alcuni eurodeputati perché facciano naufragare il Ttip.

Ma facciamo un passo indietro. La Federazione russa si trova in forte difficoltà in questo momento. Le sanzioni imposte da Ue e Usa hanno colpito duramente il suo settore finanziario, mentre il crollo delle quotazioni del greggio hanno ridotto i flussi di valuta estera in entrata a Mosca. Putin ha messo in atto una manovra per uscire dall'angolo e tra le varie contromisure messe in atto c'è anche il tentativo di trovare alleati all'interno dell'Unione. Emblematici sono i contatti avuti con esponenti del governo greco e di quello ungherese.

In questa strategia anti-accerchiamento ricade anche il Trattato di libero scambio con gli Usa. Il Parlamento europeo voterà mercoledì una risoluzione per indicare alla Commissione europea, vero attore nelle trattative con Washington, quali sono i punti su cui i deputati non intendono trattare. Uno di questi è ad esempio l'introduzione di un tribunale sovranazionale per le dispute commerciali.  Si tratta di un voto fondamentale che, fanno sapere fonti bene informate, sarebbe influenzato da Mosca.

Putin vorrebbe infatti fare naufragare l'accordo che, se passasse, rafforzerebbe il legame Ue-Usa e accentrerebbe ancora di più su Washington e Bruxelles le leve del commercio globale. Una eventualità che Mosca vuole scongiurare.

Ma chi sono i deputati che sarebbero oggetto delle attenzioni del Cremlino. Di prove non ce ne sono. Quel che è certo è che ci sono partiti più vicini a Mosca di altri. Euroscettici in primis. È un fatto che la Le Pen abbia accettato un finanziamento al suo partito da una banca vicina a Putin. Mentre l'italiana Lega Nord, pur non avendo ricevuto alcun contributo, non ha mai fatto mistero di essere vicina al Cremlino.