Affari Europei
Ucraina, l'Ue rinnova le sanzioni a Mosca
Gli ambasciatori dei 28 Paesi dell'Unione europea hanno concordato di estendere fino al 31 gennaio 2016 le sanzioni economiche contro la Russia in scadenza a fine luglio. Lo ha riferito una fonte qualificata della presidenza lettone dell'Ue.
La proroga di sei mesi dovrebbe consentire di valutare lo stato d'attuazione degli accordi di pace di Minsk per l'Ucraina firmati nel febbraio scorso e che scadono alla fine di dicembre. L'accordo sara' formalizzato lunedi' prossimo dai ministri degli Esteri dell'Ue a Lussemburgo, nel corso della loro riunione mensile.
L'intesa raggiunta dagli ambasciatori sara' formalizzata senza ulteriori discussioni dai ministri, riferisce la fonte diplomatica. I leader Ue potrebbero tuttavia discutere la questione al vertice del 25-26 giugno. Intanto una nuova riunione dei ministri degli Esteri del cosiddetto 'Quartetto Normandia' (Ucraina, Russia, Francia e Germania) e' stata fissata per il 23 giugno a Parigi, ha annunciato il ministero degli Esteri francese.
Da Mosca giunge invece notizia di un colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e il collega tedesco Frank-Walter Steinmeier, durante il quale "e' stata sottolineata l'importanza di fermare immediatamente i combattimenti nelle regioni sud-orientali ucraine, in particolare gli attacchi a colpi d'artiglieria contro le aree abitate dai civili.
Sono 151 i cittadini russi e delle regioni orientali ucraine e 37 le societa' russe inserite nell'elenco dei destinatari delle sanzioni Ue per la crisi ucraina. L'elenco comprende anche le 19 persone e le nove nuove entita' aggiunte a marzo.
A tutte le persone inserite nella 'lista nera' e' negato l'accesso nel territorio dei 28 Paesi dell'Unione europea e sono congelate le attivita' finanziarie presso banche europee. Le misure colpiscono figure prominenti dell'establishment russo, molto vicine al presidente Vladimir Putin. Le prime sanzioni erano state imposte dal'Ue il 27 marzo 2014, subito dopo il referendum sull'indipendenza della Crimea.