Cremona, scoperto in un negozio il pianoforte suonato da Giuseppe Verdi

Nel negozio Sperlari di via Solferino il compositore acquistava dolci e vino e si dilettava con lo strumento viennese

Pianoforte suonato da Verdi a Cremona
Costume

Cremona, straordinaria scoperta nel negozio Sperlari: sotto il bancone il pianoforte suonato da Giuseppe Verdi

Che cosa ci fa un pianoforte nascosto sotto un bancone? Perfettamente incastonato nell’arredamento, non lo immaginerebbe nessuno. Eppure succede a Cremona, nel negozio Sperlari di via Solferino, dove il titolare Carlo Vittori svela l’autentica meraviglia: lo strumento, infatti, era suonato nientemeno da Giuseppe Verdi, durante le sue trasferte nella città lombarda per affari. Il compositore, come è emerso più volte da un carteggio scambiato con amici, non esitava nel parlare della sua autentica passione per i prodotti tipici di Cremona e in particolare per i dolci: marubini, mostarda e torrone, oltre che vino pregiato accompagnavano la visita nel negozio Sperlari .

È proprio qui, peraltro, che Verdi si dilettava a suonare quello che è un “pianoforte a tavolo” di fattura Viennese databile nella metà dell’800, verosimilmente tra il 1833 ed il 1855 circa. Ad una prima ricognizione lo strumento appare in buone condizioni di conservazione; nella cassa armonica è stato ritrovato un cartiglio che attribuisce ad un cremonese la vendita dello strumento, un certo Giuseppe (talvolta indicato Jos o Joseph) Wopaterni “Fabbricatore di Cembali in Vienna”.

Il pianoforte è apparentemente in legno di abete impiallacciato in noce, e poggia su quattro gambe tornite dotate di rotelle per poterlo spostare agevolmente. Il sostegno centrale della pedaliera è sagomato a lira. La tavola armonica è interamente in legno senza rinforzi. La tastiera, in avorio ed ebano, ha un’estensione di sei ottave complete e una sesta (Do 0 – La 6), comune a Vienna a partire dagli anni Trenta dell’Ottocento ed è parte di una meccanica di tipo “viennese”, completata da due pedali, a sinistra quello “a corda”, a destra il “forte”. 

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