Boss scappa da carcere, la bufala dei fuochi di artificio fa il giro del mondo

Nuoro, il boss pugliese evaso e la bufala dei fuochi di artificio. “Ma voi giornalisti come le raccogliere le notizie? Erano fuochi del mio compleanno”

di Antonio Amorosi
Cronache

Boss pugliese fugge da carcere di massima sicurezza con le lenzuola. E i grandi media costruiscono la bufala dei fuochi d'artificio. La notizia finisce anche su The Telegraph, New York Post, Mirror

Per giorni tutte le tv italiane e i giornaloni mainstream del Belpaese raccontano la storia di un pericoloso boss ergastolano, Marco Raduano, scappato dal carcere di massima sicurezza Badu ‘e Carros a Nuoro in Sardegna, calandosi con le lenzuola da un finestra. L'evento è stato festeggiato con fuochi d'artificio. Sembra di essere negli anni ‘60 del secolo scorso o nel terzo mondo, altro che massima sicurezza! Il fatto fa il giro del mondo, arrivando a testate straniere della portata di The Telegraph, New York Post, Mirror.

A consacrazione della vergogna e del marcio che alberga in Italia ci sarebbero proprio i fuochi di artificio sparati nella cittadina di origine del boss, Vieste, nel foggiano. Per gli investigatori nel paese si sta consumendo una guerra di mafia, con decine di morti e agguati. Il boss detenuto è soprannominato “Pallone”, ed finito in carcere per omicidio e altri reati è considerato elemento di spicco del clan dei Montanari, nel Gargano.


Ilia Lucatelli


 

Dopo servizi televisivi a ripetizione qualcuno sulla carta stampata accenna a dei dubbi sui festeggiamenti ma glissando sugli accadimenti e lasciando il mistero. Copertura del fatto o magari è stata presa una cantonata? La notizia dei fuochi scatenati dal clan continua a girare, i fuochi d’artificio sarebbero stati sparati da affiliati proprio per festeggiare l'evasione de compagno. A poco servono le parole indignate del sindaco del paesino, Giuseppe Nobiletti, che immediatamente pubblica una nota per smentire il fatto. La nota viene buttata lì quasi a protezione del buon nome dei tanti che nel paesino non hanno a che fare con i clan, mentre le tv continuato a raccontare la fuga del boss suggellata dai festeggiamenti.

“Questi sono matti”, racconta ad Affaritaliani Ilia Lucatelli musicista locale, “erano i fuochi d’artificio fatti a sorpresa per il mio compleanno”. La signora Ilia ci subissa di prove, manda ricevute di pagamento del locale, dei fuochi, video della festa, foto di ogni tipo.

Ma lei c’entra qualcosa con Raduano?


Ilia Lucatelli

“Ma che scherziamo!? Siamo una famiglia per bene. Ho anche parenti nelle forze dell’ordine! I fuochi d’artificio sono stato pagati il 16 di febbraio, molti giorni prima della fuga che i giornali raccontano. E’ stata una sorpresa che mi ha fatto mio marito, io non sapevo nulla. Qui è tradizione fare i fuochi. Ora c’è tutto il paese incazzato per una stupidaggine scritta senza verificare, solo per fare scalpore. Ci fanno passare per cosa non siamo. Ma voi giornalisti come le raccogliere le notizie?”, chiede Ilia.

Una reazione che andrebbe meditata, con tante scuse al paesino pugliese di 13.000 anime. Dal giorno della fuga del boss Vieste, splendido comune sul mare, collocato proprio sullo sperone del tacco dello stivale, è in subbuglio.

Si racconta che Raduano in prigione fosse un detenuto modello e che per questo gli fosse stato assegnato un lavoro nella biblioteca al piano superiore del carcere, probabilmente dandogli la possibilità di guardare fuori dalla finestra, studiare le mosse delle guardie carcerarie e trovare un metodo per scappare.

Lui le verifiche le ha fatte e visti i risultati sembra anche bene.

 

 

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