Clima, Pichetto Fratin: "No al negazionismo. Siamo in grande difficoltà"

"Il nucleare? Non pensiamo a nuove centrali da domani, ma l’Italia non può restare fuori dalla ricerca”

Di Redazione Cronache
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Clima, Pichetto Fratin: "Non c'è negazionismo, siamo in un momento di enorme difficoltà"

"Credo che non ci sia nessuna situazione di negazionismo". Così il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto ad Agorà Estate Rai 3, sul tema del cambiamento climatico. "La realtà - ha proseguito Pichetto Fratin - la viviamo quotidianamente; lasciamo agli scienziati la parte di dibattito su quando tutto questo sia iniziato, ma di fatto noi siamo in un momento di enorme difficoltà dovuto proprio al riscaldamento terrestre, a un riscaldamento del Mediterraneo molto elevato perché è un mare semi chiuso e, automaticamente, alle conseguenze che abbiamo a livello territoriale con la tropicalizzazione del clima e degli eventi".

Sempre Pichetto Fratin ha rilasciato un'intervista a La Stampa, a cui presenta la sua ricetta: "Mitigazione e adattamento sono le direttrici attraverso le quali dobbiamo orientare lanostraazione mirataacontenere le conseguenze del cambiamento climatico. Pianificazione e controllo sono le parole chiave per evitare di rincorrere l’emergenza e continuare a gestire le drammatiche conseguenze degli eventi estremi e contrapposti che hanno diviso l’Italia in questi giorni. Ad esempio, dobbiamo definire procedure e meccanismi chiari per realizzare le centinaia di opere già programmate ma ferme al palo. Bloccate non dalla mancanza di fondi, che spesso vanno perduti, ma dalla farraginosità di un sistema che da troppi anni è bloccato da veti e, non di rado, da un ambientalismo di facciata".

E poi: "Serve programmazione, ma alla fine bisogna fare le opere che servono al Paese. Non possiamo più permetterci che i progetti restino sulla carta. Dobbiamo garantire un sistema che garantisca il rapido impegno di tutte le risorse nazionali ed europee disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico". Quanto al nucleare, "nessuno vuole costruire delle nuove centrali da domani, ma l’Italia non può restar fuori dalla ricerca".

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