Mafia, no alla scuola intitolata a Di Matteo. Comanda ancora Messina Denaro

La gente ha paura e protesta contro l'idea di cambiare nome all'istituto dove ha studiato il boss, sostituendolo con quello del bimbo sciolto nell'acido

Matteo Messina Denaro
Cronache

Messina Denaro, il blitz fallito: carabiniere travestito da medico

L'arresto del capo della mafia Matteo Messina Denaro fa ancora discutere. I complottisti continuano a pensare che il boss si sia consegnato ma spunta un retroscena inedito che conferma come i Ros fossero già prima dell'arresto sulle sue tracce, seguendo proprio la pista della sua malattia. Tre anni prima del blitz alla clinica La Maddalena, - si legge sul Fatto Quotidiano - gli inquirenti avevano tentato un altro blitz in un’altra struttura sanitaria: al Neurolesi di Messina il 28 novembre del 2019. Era stato un buco nell'acqua. Ma la pista sanitaria era esatta: e infatti è grazie al pizzino, con annotate date e patologie, trovato in casa di Rosalia Messina Denaro se è la latitanza del boss delle stragi è stata interrotta. Il travestimento da medico di un carabiniere per incastrare il boss in quell'occasione non portò alla cattura, ma fu la conferma che la strada da seguire era quella giusta.

Intanto, i rapporti politico-mafioso sono al centro di una nuova inchiesta in provincia di Trapani. Una operazione condotta dai carabinieri del comando provinciale ha portato a due provvedimenti cautelari emessi dal gip del tribunale di Trapani su richiesta della Dda: riguardano Marco Buffa, 50 anni, pregiudicato per reati con cui avrebbe avvantaggiato cosa nostra, e Michele Buffa, consigliere comunale di Petrosino. Non lontano da lì, a Castelvetrano, - riporta il Corriere della Sera - paese natale di Messina Denaro, si capisce chiaramente che dopo la cattura del boss le cose non sono mai cambiate. La strada per la liberazione è ancora lunga se c’è chi non vede di buon occhio l’idea di intitolare la vecchia scuola del padrino a Giuseppe Di Matteo, il figlio del collaboratore di giustizia sequestrato da Cosa nostra a 12 anni per convincere il padre a ritrattare, strangolato e sciolto nell’acido dopo 779 giorni di prigionia. Docenti e genitori sono scettici sull'iniziativa, hanno ancora paura del boss.

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