Lotta all'inflazione e tassi alti: borse mondiali nella tempesta perfetta

Le borse mondiali hanno appena chiuso un mese di agosto particolarmente tormentato. Nello scenario internazionale la Cina è sempre più in difficoltà

di Francesco Megna
Economia

Borse mondiali, stagione tormentata: ecco perchè 

Le borse mondiali hanno appena chiuso un mese di agosto particolarmente tormentato, complice soprattutto la stagione estiva e le compravendite ridotte ed è  negativo il bilancio del mese per i principali listini europei. Lo S&P statunitense ha chiuso il mese a -1,8%. Lo Stoxx Europe 600 ha perso il 2,8% con l'Eurostoxx in calo del 3,2%; mentre  livello settoriale, agosto è stato particolarmente negativo per materie prime, auto e il comparto viaggi.  La Cina è in evidente difficoltà economica,  gli ultimi dati macro appaiono poco confortanti  ma pesa anche  la crisi del settore immobiliare con il dissesto di Evergrande,   il colosso degli immobili cinesi  e i  la crisi di Country Garden, il più grande promotore immobiliare cinese che  ha dichiarato perdite per 6.145 mln di euro nel primo semestre.

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Si aggiunge poi l’incertezza sulle prossime decisioni  delle banche centrali in vista dei prossimi consigli direttivi di settembre. Il trend rialzista cominciato a inizio 2023 non è sinora in discussione. Si parla infatti di una breve correzione tant'è che nelle ultime sedute del mese scorso i principali listini hanno imbastito un rimbalzo per rialzarsi dai minimi del mese.

La situazione in Cina si è ulteriormente ingarbugliata in queste ultime settimane. Dall’inizio dell’anno la crescita del PIL è stata decisamente inferiore alle attese: nel secondo trimestre è cresciuto del 3,2% su base annua (gli USA, secondo alcune valutazioni , potrebbero crescere del 6% ); i prezzi delle case sono in calo, così come gli investimenti delle imprese. Sale la disoccupazione della fascia più giovane della popolazione, al punto tale che il governo non sta più pubblicando le statistiche in tal senso  Il paese è anche  entrato in deflazione, quella condizione  che vede una riduzione del livelli dei prezzi, associata ad una flessione accentuata dell'attività economica e dell'occupazione. Gli esperti riferiscono di una situazione di incertezza nel comparto immobiliare commerciale dell'Eurozona. 

Un aspetto particolarmente preoccupante è rappresentato dalla costante dipendenza di liquidità erogata da soggetti non bancari (le cosiddette 'banche ombra'). Ciò nonostante lo stato sta cercando di porre rimedio al tutto con l'immissione di nuove misure a sostegno sia del settore immobiliare (e delle famiglie) sia della valuta locale. Con l'obiettivo di irrobustire il mercato dei capitali viene dimezzata anche la tassa sulle operazioni di Borsa che passa così dallo 0,1% allo 0,05%. Recentemente il Presidente della Federal Reserve J Powell ha confermato che l'inflazione rimane troppo alta e la crescita superiore al trend dell'economia potrebbe rendere necessari ulteriori aumenti dei tassi.

L'obiettivo nel medio termine rimane sempre un'inflazione ancorata al 2%. Ha comunque confermato che potrebbe mantenere i tassi tra il 5,25%  e il 5,5% nel prossimo consiglio , come confermato dalle attese degli analisti.  La Presidente della BCE Lagarde, in un recente intervento ad un congresso nel Wyoming ha confermato che la banca centrale deve necessariamente mantenere i tassi ad un livello sempre più basso con l'obiettivo di un rapido ritorno dell'inflazione al 2%, senza però fornire dettagliate indicazioni per la prossima riunione del board. La lotta contro l’inflazione in Europa è quindi ancora lunga e i tassi di interesse resteranno a livello restrittivo finché indispensabile  per abbassare il caro-prezzi.

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