Decreto bollette, cinque miliardi a famiglie e imprese. Via libera dal Senato

Il decreto bollette è legge con l'ok del Senato. Stanziamento di quasi cinque miliardi per energia, fisco e sanità

di Redazione Economia
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Il decreto bollette è legge

Il decreto bollette è legge. Dopo l’approvazione alla Camera dello scorso 18 maggio, arriva il via definitivo dal Senato che esprime la fiducia con 99 voti favorevoli, 54 contrari e 2 astenuti. Il provvedimento stanzia quasi 5 miliardi per il 2023 e incide su tre settori: energia, sanità e fisco; nello specifico, introduce nuove norme di sostegno a famiglie e imprese per acquistare energia elettrica e gas naturale, oltre che in materia di salute e adempimenti fiscali. Il testo (approvato a Montecitorio con 158 voti a favore, 71 contrari e sei astenuti del Terzo polo) andava convertito in legge entro il 29 maggio. Il governo aveva posto la fiducia anche alla Camera.

Fra le novità approvate durante l'esame parlamentare, è stata prevista l’introduzione di un contributo sotto forma di credito d’imposta fino a un massimo di 200mila euro ed entro il tetto del 20% della spesa sostenuta per start up innovative nei settori dell’ambiente, delle energie rinnovabili e della sanità. Entreranno in vigore inoltre alcune misure di semplificazione temporanee per l'installazione di impianti fotovoltaici. E sono state estese le misure per la definizione agevolata dei ruoli per Regioni ed Enti locali, relativamente agli istituti previsti dalla legge di Bilancio dello stralcio dei debiti fino a mille euro e della definizione agevolata dei carichi affidati all’agente della riscossione (cosiddetta ‘rottamazione-quater’).

Le posizioni politiche dei gruppi politici (spaccati) sul decreto bollette

Come si evince dalla votazione non proprio unanime, le forze politiche non hanno accolto tutte favorevolmente il testo del provvedimento. La maggioranza di governo, come è comprensibile, ha espresso la propria soddisfazione in proposito.

Adriano Paroli (Fi) è così intervenuto in Aula del Senato durante le dichiarazioni di voto sul decreto: "È stata ora ampliata la platea delle famiglie che possono beneficiare della tariffa agevolata per la fornitura di energia elettrica e viene confermato il bonus sociale per i cittadini che si trovano in una condizione di disagio economico.

Per le imprese – ha proseguito – sono previste la proroga di alcuni crediti d'imposta, la rideterminazione della base imponibile ai fini del calcolo del contributo di solidarietà temporaneo e la possibilità per l'ISMEA di dare garanzia diretta per i finanziamenti a micro, piccole e medie attività agricole e della pesca che investono nell'autosufficienza energetica e nella riduzione dei costi di approvvigionamento energetico. Una norma, questa. concepita e voluta da Forza Italia".

Quanto alle nome in materia sanitaria e fiscale, Parioli ha aggiunto: “Il decreto affronta, inoltre, le criticità del servizio sanitario nazionale, a partire dal problema delle liste d'attesa per arrivare alle aggressioni ai medici e agli infermieri nei pronto soccorso, e introduce misure per andare incontro al contribuente e iniziare un nuovo percorso di conciliazione con il fisco". Il gruppo Civici d’Italia-UDC-Noi Moderati-MIAE ha ricordato con l’intervento del senatore Antonio De Poli quanto si fosse speso già “in tempi non sospetti” per queste misure, che dunque accoglie con grande entusiasmo: “con questo provvedimento, che ha un perimetro normativo più ampio, si dà anche una risposta concreta".

La sinistra e i pentastellati assolutamente contrari al decreto: i motivi

Non sono dello stesso parere invece le forze dell'opposizione, dicasì alleanza di centrosinistra e movimento cinque stelle. A partire da Alleanza Verdi e Sinistra italiana che ha definito il decreto bollette “un provvedimento omnibus che fa poco o nulla per gli aiuti alle famiglie. Il governo si è concentrato a premiare gli evasori, a privatizzare ulteriormente la sanità, chi può paga e chi non può aspetta o rinuncia alle cure, e niente sugli extraprofitti incassati dalle aziende energetiche. In questo provvedimento non c’è nulla di strategico. Come al solito, la destra è forte con i deboli e debole con i forti” ha dichiarato il senatore Tino Magni, motivando la loro contrarietà in sede di voto.

Il partito democratico aggiunge: "Questo decreto era nato per dare continuità agli interventi contro il caro energia, ma poi si è arricchito di così tante materie che si fatica a vedere una ratio. Per quanto riguarda la sanità ci saremmo aspettati un investimento sul Ssn, sulla stabilizzazione del personale e sul rinnovo del contratto, invece si investe sulle chiamate a gettone, che non danno continuità assistenziale e premiano la fuga dei medici verso il sistema privato”. Sul caro bollette Alberto Losacco (Pd) ha dichiarato: “c'è una parziale proroga delle misure di indennizzo, senza alcun impegno alla loro stabilizzazione, ma la coperta è corta di fronte agli aumenti medi di 300 euro a famiglia e del 35% per le imprese, soprattutto le energivore e le gasivore, che arrancano di fronte alla competizione. Sul fronte del fisco si strizza l'occhio a chi non paga le tasse, con buona pace dei contribuenti onesti" conclude il senatore dem.

Critico anche il M5s: "Con questo decreto continuate a fare i Robin Hood al contrario: togliete ai poveri per strizzare l’occhio ai ricchi. Avete infilato nel Dl Bollette un potenziamento dello scudo penale per omessi versamenti Iva superiori a 250 mila euro, altro che una mano ai piccoli contribuenti in difficoltà – ha detto Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato – Continuate a non tassare come si deve gli extraprofitti energetici. Anzi, avete tagliato la base imponibile producendo un minor gettito di 400 milioni. Non volete tassare gli extraprofitti assicurativi e farmaceutici. Non tassate infine gli extraprofitti bancari" conclude la vicepresidente del Senato.

Infine Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori ha comunicato come abbiano accolto con gran rammarico l’approvazione del testo del decreto bollette: "In un solo mese, nonostante il continuo calo del prezzo del gas sul mercato di Amsterdam, il gas del mercato libero è rincarato dell'8,1%, il gas del mercato tutelato del 30,1%". "Insomma, il Governo invece di preoccuparsi di ridurre le tasse agli italiani le ha aumentate, prima reintroducendo le accise sui carburanti e ora gli oneri di sistema sull'energia. I nostri complimenti!" ha chiosato il presidente dell'Unc.

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