Generali, Donnet: "Il piano di Caltagirone? Mette a rischio i dividendi"
L'ad del Leone a caccia del terzo mandato: "La nostra strategia è realista". Non invitati all'inaugurazione della storica sede Del Vecchio e Caltagirone
Generali, Donnet: "Otterrò il terzo mandato con una strategia realista"
Philippe Donnet va a caccia del terzo mandato consecutivo come amministratore delegato di Generali. Ma questa volta la corsa alla poltrona appare più incerta che mai a causa delle ambizioni di Caltagirone che vuole mettere Luciano Cirinà al suo posto. In assemblea si sfideranno i due piani industrali. Intanto si registrano già le prime schermaglie, stando ad un'indiscrezione del quotidiano Il Piccolo. Non sarebbero stati invitati alla cerimonia di inaugurazione della storica sede delle Procuratie Vecchie a Venezia proprio Caltagirone e Del Vecchio. "Su Generali - spiega Donnet a Repubblica - non c’è una guerra, ma un tentativo di presa di controllo da parte di pochi soci di minoranza. In assemblea due visioni si confronteranno: quella del cda e la visione autocratica di alcuni soci di minoranza. Caltagirone in cda per dare filo da torcere? Non sarebbe una novità: ho portato a casa due piani strategici e conto di farlo una terza volta".
"Intanto, - prosegue Donnet a Repubblica - il piano di Cirinà e Claudio Costamagna più che un piano strategico è un insieme di slide fatte da consulenti che da una parte riflettono delle ossessioni (come sulle acquisizioni) più che delle idee, dall’altra fanno confusione tra ambizione e rischio. . Non sono numeri più ambiziosi del nostro piano: sono solo più rischiosi, e senza remunerare di più gli azionisti anzi, mettendo a rischio i dividendi che invece il nostro piano prevede in costante crescita. Lo ritengo molto pericoloso, anche alla luce del peggioramento macro, con una guerra che non si sa quanto durerà, più inflazione e meno crescita. In questo quadro, proporre agli azionisti un rischio molto più alto con identica remunerazione non ha senso finanziario. Vale anche per le acquisizioni da fare a debito, dopo che il piano Generali 2018-21 lo ha ridotto, con l’assenso pieno del cda".