Nomine, il governo ha deciso per Eni-Enel. Il rush finale per le partecipate

Leonardo è la partita più delicata: Alessandro Profumo sarà sostituito, in ribasso le quotazioni dell'ex ministro Cingolani per prendere il suo posto. I nomi

Economia

Nomine, in pole per Enel c'è Donnarumma. I dubbi su Cingolani

Il governo adesso sulle nomine fa davvero sul serio. Sono iniziati a Palazzo Chigi i colloqui tra la maggioranza per stabilire i criteri ma anche per fare i nomi di chi dovrà guidare le principali partecipate di Stato. Tra le 600 poltrone che vanno in scadenza ci sono anche colossi del calibro di Eni, Enel, Leonardo, Poste e Terna.

Sui nomi a oggi - si legge sul Corriere della Sera - ci sono poche certezze. Una è quella della pedina principe: Claudio Descalzi sarà riconfermato ad di Eni, un quarto mandato che vale un record al vertice del colosso energetico, più longevo del fondatore Enrico Mattei. Nei primi mesi di governo, Descalzi ha sviluppato un rapporto fiduciario con Meloni e l’azienda che dirige è strategica per la nostra politica estera. All’Enel invece Francesco Starace sembra avere le valigie in mano.

In pole c’è Stefano Donnarumma, attuale ad di Terna, unico fra i big manager pubblici presente l’anno scorso alla conferenza programmatica di FdI. Nei giorni scorsi si è visto con Paolo Scaroni, ex ad di Enel ed Eni (sponsorizzato da FI), che potrebbe essere nominato presidente.

Sull'ad la Lega spinge per una soluzione diversa: fra i nomi che sostiene c’è quello di Flavio Cattaneo (Italo). Sulla vicenda - prosegue il Corriere - un corollario non indifferente: i fondi internazionali azionisti di Enel hanno chiesto al Mef un ad di caratura internazionale. Leonardo è forse la partita più delicata. Alessandro Profumo sarà sostituito, dopo anni di manager provenienti da settori estranei ai perimetri industriali dell’impresa.

In un primo tempo il fisico Roberto Cingolani, ministro nel governo Draghi e consulente di Meloni, sembrava proiettato verso la carica di ad. Ora le sue quotazioni sembrano scese a favore di Lorenzo Mariani, manager del costruttore europeo di missili Mbda, controllata pure da Leonardo. Mariani è sostenuto dal ministro della Difesa Guido Crosetto. Il confronto fra i tre partiti avrà nelle prossime ore un secondo step durante il quale si discuterà anche di Poste italiane dove dovrebbe essere riconfermato Matteo Del Fante.

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