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Economia
Le sanzioni alla Russia? Un flop. Così Cina e India fanno affari d'oro

Regno Unito, India e Russia: Il petrolio del vicino è sempre più nero

Putin è cattivo e, per conseguenza, tutte le materie prime che provengono dalla Russia sono cattive e non possono essere acquistate. Comprare beni russi, i più economici nel mondo, permetterebbe a Putin di finanziare la guerra contro l’Ucraina e il suo onesto e incorruttibile leader politico. Con queste premesse l’Unione Europea ha volontariamente elevato differenti sanzioni contro la Russia. Tra i tanti prodotti che l’Occidente non vuole più acquistare a prezzi economici da Putin ci sono gas e petrolio. Di tutte le nazioni dell’area europea i più ferventi anti russi sono cittadini e leader politici extracomunitari del Regno Unito.

La city di Londra è ovviamente fiera garantista della linea dura inglese: niente Putin niente soldi russi, niente materie prime russe. Tuttavia grazie a un piccolo corto-circuito legale-finanziario e grazie alle flotte fantasma, la finanza e l’industria delle materie energetiche inglesi han trovato il modo di comprare diesel russo grazie alla ex colonia indiana. Facciamo il punto.

Che roba è? L’Unione Europea, le nazioni del G7 insieme a Australia e Giappone, che in totale raggruppano circa 1 miliardo di individui, hanno implementato sanzioni contro i prodotti russi raffinati. L’azione mirava a danneggiare una delle primarie fonti finanziarie russe. Tuttavia qualcosa non ha funzionato a dovere. Come spiegato da David Wech, chief economist di Vortexa, “non abbiamo indicazioni che la Russia andrà a diminuire le sue esportazioni di petrolio o prodotti raffinate”.

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