Stellantis, Elkann al verde: "Riconversione elettrica di tutte le sedi"
Via libera al primo incontro in presenza tra il ceo Carlos Tavares e i sindacati metalmeccanici. Sul tavolo un piano di economia circolare per Mirafiori
Stellantis, Tavares studia un piano di riconversione di tutte le fabbriche all’elettrico
Nessuna chiusura degli stabilimenti in Italia, e per ogni fabbrica ci sarà un piano di riconversione all’elettrico come annunciato per Melfi e Termoli, ma sarà una “svolta green graduale”, in accordo con le autorità locali e i diversi stabiliti: è questo il “succo” del primo incontro avvenuto in presenza tra sindacati italiani e il numero uno di Stellantis Carlos Tavares.
Come scrive il Sole 24 ore, "la cornice del piano industriale”Dare Forward” fissa obiettivi, vendite di modelli elettrici al 100% in Italia al 2030 e riduzione delle emissioni di CO2 al 2038, e impegni industriali del Gruppo, a cominciare dai 75 modelli a zero emissioni al 2030". Dopo Melfi e la gigafactory a Termoli, Tavares rivela novità anche su Mirafiori: "Abbiamo diverse idee in fase di valutazione, stiamo cercando progetti che possano essere attuati, ci saranno annunci sulla produzione e nuovi business, ad esempio per l’economia circolare, entro un paio di mesi".
Il gruppo si impegna poi "a mantenere la sua quota in Europa, ma all’interno di un mercato in forte contrazione, con il 25% delle immatricolazioni in meno. È questo che crea un problema di volumi e da qui parte Tavares per chiedere azioni in grado di eliminare le barriere che condizionano l’uso delle auto".
Secondo il governo italiano "serve stabilità nella normativa, un piano di aiuti governativi per un lasso di tempo di 4-5 anni per compensare i maggiori costi produttivi delle vetture elettriche e investimenti per incrementare la rete di infrastrutture di ricarica". I sindacati da parte loro vogliono invece chiarezza. "Abbiamo chiesto, hanno sottolineato il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il responsabile auto Ferdinando Uliano, che il confronto odierno possa tradursi meglio negli impegni sulle missioni di ogni singolo sito del Gruppo in Italia come già è avvenuto per Melfi e Termoli e in parte anche per Mirafiori". Per la Fiom serve "scroncretizzare la salvaguardia e il rilancio degli stabilimenti, grazie alla piena occupazione, superando la situazione attuale di cassa integrazione e intervenendo per migliorare le condizioni di lavoro".