Ubs-Credit Suisse, ecco come sarà la fusione: taglio di 25-36mila dipendenti

La Procura federale svizzera intanto ha aperto un'inchiesta, l'intervento di Stato era stato anticipato da siti internazionali

Economia

Ubs-Credit Suisse, l'ostacolo dell'inchiesta della Procura svizzera

Ormai ci siamo, sono ore caldissime per la fusione definitiva tra Ubs e Credit Suisse. La decisione presa in quel drammatico weekend del 18-19 marzo per gli equilibri della finanza mondiale, adesso sta per avere le sue più dirette conseguenze. L'accordo siglato si concretizzerà più nel dettaglio.

Ma intanto - si legge su Repubblica - la Procura federale svizzera ha deciso di aprire un'inchiesta sull'operazione tra le due storiche banche rivali. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro sulla circolazione delle notizie nelle ore precedenti l'annuncio dell'accordo domenica 19 marzo su alcuni siti internazionali. Intanto la fusione tra Ubs e Credit Suisse sta entrando nel vivo. Si attende l'insediamento del nuovo ceo Ermotti, potrebbero venir meno il 20-30% dei posti di lavoro, 25-36 mila dipendenti su 120 mila.

A beneficiare di questo accordo - prosegue Repubblica - potrebbe essere anche l'Italia. Gli svizzeri vedono sul nostro mercato un alto potenziale di crescita, tanto che nei piani c’è anche il trasferimento a Milano di alcune funzioni destinate a servire il gruppo in tutta Europa. Per Ubs l'Italia è un mercato strategico e negli ultimi anni sono stati investiti parecchi soldi, cosa che rende probabile che anche la nuova dirigenza deciderà di mantenere il business di Credit Suisse e le sue persone, in modo da raggiungere una scala maggiore e far crescere ulteriormente il business italiano.

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