Apple perde 200 miliardi a Wall Street. Il motivo? Gli ha dichiarato guerra Xi

La Cina vieta l'utilizzo di iPhone ai funzionari governativi e alle imprese di Stato. Cupertino giù in Borsa, mentre Pechino lancia anche il nuovo Huawei

di Redazione Esteri
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La Cina vieta gli iPhone a governo e imprese statali, Apple cade

Le azioni di Apple sono crollate negli ultimi giorni, arrivando a perdere 200 miliardi di dollari di valore di mercato in soli 48 ore. Non succede spesso al colosso di Cupertino. La ragione? Va cercata nel divieto da parte della Cina ai funzionari governativi di utilizzare iPhone e altri apparecchi stranieri. Un piano che Pechino dovrebbe peraltro estendere il divieto di utilizzo degli iPhone alle agenzie governative e alle aziende statali. 

Le azioni di Apple sono scese del 5,1%, portando il crollo di due giorni al 6,8%. I ministeri e le agenzie centrali hanno limitato l'uso di prodotti di marca straniera nelle attività ufficiali dal 2020 circa. Tali limitazioni sono state poi estese ai dipendenti dei governi locali, comprese le prefetture e le città, e alle imprese statali a partire da circa agosto di quest'anno.

Le preoccupazioni per l'impatto sulle vendite nel mercato cinese hanno trascinato al ribasso la capitalizzazione di mercato di Apple di circa 190 miliardi di dollari in due giorni. L'impatto potrebbe essere notevole. Secondo l'Ufficio nazionale di statistica cinese, nel 2021 in Cina c'erano 56,33 milioni di funzionari del governo centrale e locale e di dipendenti di imprese statali. 

E per Apple la Cina è un mercato fondamentale. La Grande Cina, che comprende Taiwan e Hong Kong, ha rappresentato circa il 20% delle vendite totali nel periodo aprile-giugno di quest'anno. Anche l'assemblaggio degli iPhone avviene in fabbriche cinesi e il prezzo delle azioni dell'azienda è sceso del 6,4% in due giorni, dal 6 al 7 settembre, a causa delle notizie sulle restrizioni all'uso. Nel 2022, il 10% di tutti gli smartphone venduti in Cina erano di Cupertino. Secondo diverse stime, gli utenti di iPhone nel Paese asiatico sarebbero poco meno di cento milioni. Tanto che il mercato cinese pesa circa il 19% del fatturato complessivo di Apple.

La Cina blocca Apple mentre lancia il nuovo Huawei, simbolo della resistenza alle sanzioni Usa

Vero che il divieto riguardrebbe solo una piccola fetta dei tantissimi apparecchi di Apple operanti in Cina, ma l'effetto potrebbe anche essere emotivo, su un mercato come quello cinese dove spesso partono campagne di boicottaggio a causa di spinte nazionaliste nate sia dal basso che dall'alto.

Il tempismo del divieto potrebbe non essere casuale ed è un ulteriore segnale di preoccupazione per Apple. GIusto nei giorni scorsi c'è stato infatti il lancio dello smartphone di fascia alta con capacità 5G di Huawei Technologies Co, che sembra avere una velocità wireless pari a quella di Apple. Il Mate 60 Pro di Huawei che è alimentato da chip a 7 nm di Semiconductor Manufacturing International Corp. Tanto che i media cinesi lo descrivono come la prova dell'avanzamento sulla strada dell'autosufficienza tecnologica, una delle priorità strategiche indicate da Xi Jinping. Ma anche come simbolo della resistenza al tentativo di soffocamento tech degli Usa.

Il segnale in arrivo dalla Cina, mentre gli Usa valutano nuove sanzioni e restrizioni a Huawei, è chiaro. Pechino è disposta a combattere colpo su colpo nella contesa tech, colpendo anche i colossi coi quali ha storicamente un buon rapporto.

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