Pensioni, Macron snobba il “mépris” (disprezzo) di milioni di francesi

Nella bufera delle contestazioni, Macron si dimostra leader autorevole, non cede sulle pensioni, snobba i sondaggi e il “mépris” (disprezzo) di milioni di franc

L'opinione di Pietro Mancini
Esteri

Francia, Macron non cede sulle pensioni

Emmanuel Macron, nella bufera delle proteste popolari, si sta comportando da leader autorevole, specie quando sottolinea che la sovranità appartiene al popolo elettore, non alla folla in tumulto, oggi, sulle pensioni e ieri con i Gilet gialli.

Jacques Chirac ritirò la riforma delle pensioni a causa delle proteste di piazza e si insabbiò nell’immobilismo più totale. Secondo Giulianone Ferrara, che trascorre lunghi periodi a Parigi, quella del leader gollista, “nemico” di Mitterrand (entrambi più carismatici dell’attuale Presidente, come di Hollande e Sarkozy), era una strana forma di adulazione della Francia, il più straordinario dei metodi dissimulativi del disprezzo, le mépris, la parola oggi più diffusa.

Macron - definito dai suoi tanti avversari le “Mépresident”, non più il “Presidente dei ricchi” - è diverso da Chirac. E si sta rivelando un riformista liberale, che snobba i sondaggi, a lui nettamente sfavorevoli. E non intende lasciare il potere alla figlia del vecchio fascistone Jean-Marie Le Pen nè a Jean-Luc Mélenchon, il sussiegoso tribuno massimalista, che ha detto a un poliziotto: “La République c’est moi!”.

 

 

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