Clima, due milioni di morti in 51 anni: drammatico report sugli eventi estremi

L'organizzazione metereologica dell'Onu pubblica un report inquietante: dal 1970 al 2021 sono morte due milioni di persone nel mondo per eventi estremi

di redazione green
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Eventi estremi, 12mila dal 1970: lo studio delle Nazioni Unite

Negli ultimi 51 anni sono quasi 12 mila i disastri dovuti a eventi climatici e idrici estremi in tutto il mondo e hanno determinato circa 2 milioni di vittime e 4,3 trilioni di dollari di perdite. Lo quantifica un nuovo studio dell’Organizzazione metereologica mondiale delle Nazioni Unite pubblicato oggi, come riporta il Redattore Sociale. Di questo numero incredibile - precisamente 11.778 - 1.784 si sono verificati in Europa ed hanno causato oltre 166 mila morti. Tuttavia, il bilancio più impietoso coinvolge i Paesi del cosiddetto “Sud del Mondo”, dove si sono registrati oltre il 90% dei decessi segnalati in tutto il mondo.

A proposito del divario iniquo in termini di impatto, Petteri Taalas, segretario generale dell'Organizzazione meteorologica mondiale, ha dichiarato: “Le comunità più vulnerabili purtroppo sopportano il peso maggiore dei rischi meteorologici, climatici e legati all'acqua. La tempesta ciclonica Mocha ne è un esempio - spiega il segretario - ha causato devastazioni in Myanmar e Bangladesh, colpendo i più poveri tra i poveri. In passato, sia il Myanmar che il Bangladesh hanno subito decine e persino centinaia di migliaia di vittime".

Il quadro complessivo che emerge dall’indagine vede aumentate drasticamente le perdite economiche - attribuite soprattutto alla categoria delle tempeste - ma d’altro canto, un miglioramento degli allarmi precoci e della gestione coordinata dei disastri che hanno influito positivamente sul ridurre il bilancio delle vittime umane nell'ultimo mezzo secolo, come ha ribadito Tallas: "questi tassi di mortalità catastrofici sono ora per fortuna storia passata. Gli allarmi precoci salvano vite”.

Infatti i decessi registrati per il 2020 e il 2021 (22.608 in totale) hanno indicato un'ulteriore diminuzione della mortalità rispetto alla media annuale del decennio precedente.

Numeri e distribuzione delle vittime di eventi climatici estremi

Il bilancio peggiore in termini di vite umane è quello che si registra in Africa e in Asia. Tra il 1970 e il 2021, in Africa si sono verificati 1.839 disastri climatici che hanno causato 733.585 morti e 43 miliardi di dollari di perdite economiche. La siccità ha rappresentato il 95% dei decessi segnalati. In Asia, invece, sono stati segnalati 3.612 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme, con 984.263 morti e 1,4 trilioni di dollari di perdite economiche.

Tra il 1970 e il 2021, l'Asia ha rappresentato il 47% di tutti i decessi segnalati in tutto il mondo, con i cicloni tropicali come principale causa di decessi segnalati. Il Bangladesh ha il bilancio delle vittime più alto in Asia con 520.758 morti a causa di 281 eventi. In Sud America sono stati segnalati 943 disastri attribuiti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme, di cui il 61% inondazioni. Hanno provocato 58.484 morti e 115,2 miliardi di dollari di perdite economiche.

In Nord America, America centrale e Caraibi sono 2.107 i casi segnalati legati a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche, e hanno provocato 77.454 morti e perdite economiche per 2 trilioni di dollari. Tra il 1970 e il 2021, la regione ha rappresentato il 46% delle perdite economiche segnalate in tutto il mondo. Gli Stati Uniti da soli hanno subito 1,7 trilioni di dollari, pari al 39% delle perdite mondiali negli ultimi 51 anni. La maggior parte delle perdite economiche segnalate sono state attribuite a disastri legati alle tempeste e, più specificamente, ai cicloni tropicali. Nel sud-ovest del Pacifico sono stati segnalati 1.493 disastri dovuti a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme. Hanno provocato 66.951 morti e 185,8 miliardi di dollari di perdite economiche. I cicloni tropicali sono stati la principale causa di morte.

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