IA, un pericolo per la medicina o un aiuto per diagnosi e cure?

I governi devono regolamentare l’uso dell’IA per aiutare medico e paziente

di Daniele Rosa
Medicina

IA, un "mostro" buono o cattivo per la medicina odierna?

L'intelligenza artificiale (AI) è un mostro che si mangerà l’umanità oppure è un soggetto che affiancherà l’uomo nella sua corsa verso il futuro? Un dibattito che già da qualche tempo sta appassionando, spaventando le persone e soprattutto sta costringendo i governi a definire, senza simili esperienze, e tracciare linee guida di gestione dell’IA. I pro e contro sono innumerevoli ma proviamo ad osservare, con la sintesi di pareri scientifici e medici, come l’IA e i cosiddetti “Big Data”, stanno rivoluzionando ed aiutando la medicina odierna.

La medicina di oggi e del futuro prossimo è quella di precisione. La decisione giusta al momento giusto con le conoscenze giuste, tre aspetti dove l’IA puo’ dare una grossa mano agli specialisti. Se vuoi essere preciso, devi prendere la decisione giusta al momento giusto. E a volte non hai abbastanza conoscenze. Alla fine sono strumenti che aiutano tutti noi. Già in molto centri di sanità sono presenti modelli previsionali di IA che si focalizzano sulla prevenzione, sulla diagnosi, sui rischi potenziali di contrarre determinate malattie e sulle cure adottabili.

IA, per molti medici sarà di grande aiuto alla medicina

Quello su cui la maggioranza della comunità medica sembra concordare è nel fatto che i diversi tipi di IA stanno già aiutando e sempre di più aiuteranno i medici a dare maggiore precisione  alle loro decisioni. Quello che pare certo è che i nuovi sistemi miglioreranno e velocizzeranno lo scambio di informazioni tra centri specialistici aiutando i medici e i pazienti. Un esempio concreto dell’IA in un particolare reparto è quello che si incontra in radiologia.

Nell'acquisizione delle immagini si è già avanti. Alcuni strumenti, già oggi, durante una risonanza magnetica, possono inserire algoritmi di intelligenza artificiale per velocizzare l'acquisizione dell'immagine: dai 20 minuti di un tempo per un esame agli attuali 10 minuti. In alcuni centri già operano gli strumenti  di IA di rilevamento delle immagini, capaci di rilevare specifiche patologie contrassegnandole già in automatico sullo schermo del medico. Ne rilevano inoltre la gravità in relazione agli altri pazienti e consigliano così il medico su quale paziente deve essere seguito in maniera prioritaria.Senza contare la qualità e la perfetta definizione delle immagini. Si riducono così gli errori diagnostici, sia falsi negativi che falsi positivi.

IA, sbaglia di più l'uomo o la macchina?

Considerato che sia l’uomo che la macchina possono sbagliare ci si chiede quale dei due sbaglia di più. I vantaggi dei robot sono evidenti: non si stancano, fanno la stessa diagnosi alle 10 del mattino o alle tre del mattino, indipendentemente dei problemi personali che invece possono distrarre il medico, autoalimentano le conoscenze assorbendolo dall'oceano di internet. Dall’altra parte gli algoritmi hanno bisogno di essere “resettati”. In ogni caso la combinazione uomo IA puo’ aumentare e di molto la precisione e l’ottimizzazione del lavoro del medico. Quello su cui molti sanitari concordano è che gli strumenti di software aiuteranno alla grande il professionista (che sarà sempre necessario), nelle funzioni amministrative, nelle diagnosi , nel piani terapeutici . Il tutto realizzato più velocemente e in modo più preciso.

IA, il medico sarà sempre indispensabile

La persona fisica sarà sempre indispensabile, dal radiologo al chirurgo la cui figura non è solo quella tecnica di tagliare, cucire o sostituire organi ma è quella di un professionista che deve lavorare a tutto tondo, deve essere un tecnico e uno psicologo al tempo stesso. Quello che sembra abbastanza probabile è che non serviranno più professionisti degli attuali perché ogni medico avrà maggior potere e possibilità di gestire meglio un maggior numero di pazienti. 

Il vero punto nodale è come scrivere le regole sull’IA, regole di tipo etico e di utilizzo. Questo è il vero grosso problema ed anche il grosso rischio. Se non saremo in grado di regolare il modello del futuro dell' IA il vero rischio è che una tecnologia, incontrollata e che si alimenta a velocità che nemmeno ci immaginiamo, possa realmente prendere il controllo sopra il professionista della sanità. Se, al contrario, le regole saranno definite in modo corretto, potremo usare l’IA a nostro totale beneficio.

I rischi veri sonoanche nell’uso improprio e nell’uso criminale da parte di qualcuno che voglia ottenere benefici personali. La sicurezza informatica dovrà così andare, nella velocità di sviluppo, più veloce dell’IA. Se la medicina del futuro sarà fatta da un team composto da un medico, una chatbot,un software di IA  o piuttosto da un soggetto parlante che dialoga col paziente  e lo cura mettendolo nelle mani di un robot chirurgo lo sapremo nel futuro prossimo. I Governi possono e devono far si che l’IA diventi un compagno del medico e del paziente o un freddo soggetto che deciderà diagnosi e cure.

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