Caso camici, il pg contro il proscioglimento di Fontana

Il presidente lombardo Fontana insieme ai co-imputati a processo. E' la richiesta formulata dalla Procura generale alla Corte di appello di Milano

a cura della redazione
Milano

Caso camici, il pg contro il proscioglimento di Fontana

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana insieme ai co-imputati vada a processo. E' la richiesta formulata dalla Procura generale alla Corte di appello di Milano nel ricorso contro il proscioglimento in udienza preliminare sul caso camici dello scorso 13 maggio. Nell'udienza davanti alla seconda sezione di appello il sostituto procuratore generale Massimo Gaballo si e' riportato all'atto di impugnazione dei pm Paolo Filippini e Carlo Scalas nel quale sostenevano "del tutto errata in fatto e in diritto" la sentenza di non luogo a procedere emessa della gup Chiara Valori.

Caso camici: l'ipotesi della Procura

Secondo l'ipotesi della Procura l'ex governatore avrebbe commesso un concorso in frode in pubbliche forniture per l'inadempimento dell'iniziale fornitura sanitaria di 75 mila camici per 513 mila euro al centro di un contratto del 16 aprile 2020, in piena prima ondata pandemica, tra Dama dell'imprenditore Andrea Dini (marito della sorella di Fontana) e la centrale acquisti regionale Aria".

Nell'atto di impugnazione la Procura sostiene che la presunta frode nella pubblica fornitura contestata a tutti ha avuto "l'esito di posporre l'interesse pubblico" ad "interessi privati convergenti degli imputati" e il tutto nel "pieno della pandemia da Covid". Quindi, in quei giorni, per i pm, si sarebbe preferito "anteporre la salvaguardia dell'immagine politica" di Fontana - che ha sempre respinto le accuse - rispetto alla necessità di completare la procedura che avrebbe garantito agli operatori sanitari 75 mila camici e altri dispositivi di protezione.Nella prossima udienza del 5 maggio interverra' la difesa di Pier Attilio Superti mentre quelle del governatore lombardo e di altri il 19 giugno.

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