Berlusconi, Schlein prima va al funerale e poi sparla
La giovane segretaria italo-elvetica (pro tempore) ha dimostrato di non avere l’autorevolezza per guidare il Pd
Elly Schlein e i funerali di Silvio Berlusconi
Elly Schlein, ieri, ha detto: «Non partecipiamo alla beatificazione di Silvio Berlusconi. Il lutto nazionale è stata una forzatura». Ha dimostrato, la giovane segretaria italo-elvetica, pro tempore, di non avere una linea politica chiara, nè, soprattutto, l’autorevolezza necessaria per guidare il Pd.
Mercoledì, Schlein ha fatto una cosa giusta, da leader dell’opposizione, in una democrazia dell’alternanza, piombando a Milano, in Duomo, a rendere omaggio al defunto capo del centrodestra: una decisione da dirigente corretta e rispettosa del “leader principale dello schieramento avversario” (Veltroni dixit).
Il giorno dopo, si è rimangiata la decisione, da Regina travicello, timorosa del niet della sinistra del Pd e del M5S, il cui capo pro tempore, Giuseppi Conte, nel giorno del funerale, era attovagliato in un noto ristorante romano, che serve del pesce, molto buono ed esoso. E ieri ha rilasciato una confusa dichiarazione.
Ancora, dunque, una sconfitta dell’autonomia della politica e una conferma dell’influenza che, sulla linea dei partiti e dei cespugli della sinistra, hanno gli odiatori, iscritti all’Albo: i Giannini, i Formigli, i de Benedetti, i Lerner, i Fratelloni Ruotolo, i Carofiglio, le Concite, le Cuzzocrea, i Montanari, le Bindi, le Gruber, i Santoro.