Bollette, i soldi finiscono il 31 marzo. Molti i provvedimenti che saltano...

L'unica speranza del governo italiano è una soluzione pacifica della guerra Russia-Ucraina

Di Alberto Maggi
Politica

Governo e caro-energia

Giorgia Meloni e il governo sono appesi alla guerra in Ucraina e agli sviluppi del conflitto tra Mosca e Kiev. E' questa la verità inconfessabile raccontata da diversi parlamentari della maggioranza. I soldi stanziati con la Legge di Bilancio per il 2023 per arginare il caro bollette e l'aumento dei prezzi energetici terminano il 31 marzo. E poi? E' vero che il ministro Giancarlo Giorgetti ha annunciato che probabilmente i prezzi del gas scenderanno del 40% ma andando verso l'estate il problema sarà l'energia elettrica e non il gas, visto l'utilizzo dei climatizzatori sempre più diffuso con il global warming e l'innalzamento delle temperature.

Siamo in una fase di attesa, dunque, in cui si parla del caso Cospito e del 41 bis ma non si affronta il tema chiave e cioè che cosa accadrà in primavera. L'unica speranza dell'esecutivo è che si vada verso una distensione tra l'Ucraina e la Russia con conseguente discesa dei prezzi sui mercati internazionali, ma la situazione è confusa e di difficile definizione. Se da un lato Germania e Stati Uniti assicurano che non manderanno i caccia a Zelensky, la Francia di Macron non esclude nulla. E il problema è che se non si risolve il caso internazionale il governo, non potendo fare altri scostamenti di bilancio, non potrà mantenere le promesse elettorali.

Non potrà tagliare ulteriormente il cuneo fiscale, sarà difficile garantire la flat tax al 15% per le partite Iva fino a 85mila euro, non potrà innalzare tutte le pensioni minime a 1.000 euro come vuole Silvio Berlusconi e soprattutto non potrà riformare il sistema previdenziale introducendo Quota 41 per tutti dal 2024 come i leghisti dicono ormai da mesi. Una situazione difficile, complicata e preoccupante. Il tutto con il caso migranti. Meloni parlava di blocco navale, zero sbarchi. Oggi la soluzione del suo governo è far sbarcare i migranti anche al Centro-Nord e non solo al Sud con i soliti appelli (inascoltati) all'Europa che si occupi del problema. Insomma, una fase di stallo in attesa che in aprile i nodi (veri) vengano al pettine.

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