Orlando in piazza con la Cgil "per il lavoro", ma il ministro in carica è lui!

La sinistra manifesta contro sé stessa. Anche il ministro del Lavoro (tuttora effettivo) Andrea Orlando alla manifestazione della Cgil "per il lavoro"

di Antonio Amorosi
Politica

Non è ancora nato il governo Meloni e la sinistra già affila i coltelli

Sabato, a un anno di distanza dall'assalto alla sede nazionale di Corso d'Italia la Cgil è scesa in piazza. Un’aria di preoccupazione serpeggiava tra le fila del corteo: il nuovo governo potrebbe avere degli impulsi autoritari.

La sinistra ZTL pensa che il nuovo governo potrebbe imporre dei lasciapassare per lavorare? Il coprifuoco per non farci uscire di casa? Che permetta di lavorare solo chi si sottomette alle direttive sanitarie del governo?

Il nuovo parlamento non è ancora insediato, così come un nuovo governo a guida Giorgia Meloni con un ministro del Lavoro, si presume, di centrodestra. Il ministro in carica è ancora Andrea Orlando del Pd.

Il segretario Maurizio Landini dal palco della Cgil ha urlato: “Non siamo qui contro qualcuno ma perché venga ascoltato il lavoro", con l'obiettivo di "riformare il Paese per rimettere al centro il lavoro, i diritti e la giustizia sociale".

Ascoltare il lavoro! E chi deve farlo?

Gli slogan in piazza erano "basta stragi sul lavoro", "basta precarietà", "basta costi delle bollette".

Giusto, la Cgil va in piazza perché chi è al potere "non ascolta il mondo del lavoro". E chi si vede in prima fila? Il ministro del Lavoro Andrea Orlando del Pd. Eccolo lì in posa con i militanti della Cgil, tutti belli sorridenti pronti per il selfie.

Orlando alle telecamere: “Credo che sia un dovere di un dirigente politico essere qui, quando scende in piazza il più grande sindacato dei lavoratori italiani”. Poi risponde alla domanda se l’antifascismo è il centro di questa manifestazione. Orlando: “L’antifascismo è il centro della nostra Repubblica, credo che debba rimanerlo”. Non è così. Non è l’antifascismo ma il lavoro il centro della nostra Repubblica, come recita il primo articolo della Costituzione, altrimenti non sarebbe il primo: “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Solo nelle disposizioni transitorie i padri fondatori hanno vietato “la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista” che è cosa diversa dalla retorica dell’antifascismo.

Sono 677 i morti sul lavoro nei primi otto mesi del 2022: quasi tre al giorno. I disoccupati in Italia sono 2 milioni 200.000 circa e 5,6 i milioni i poveri.

Non si poteva aspettare che il governo di Mario Draghi con Orlando ministro del Lavoro facesse chissà cosa per controvertire le stragi sul lavoro, la povertà, la precarietà o risolvere il problema delle bollette da infarto. Ma ripetiamolo: il nuovo parlamento non è ancora insediato, così come il nuovo governo a guida Giorgia Meloni con un ministro del Lavoro che si presume sarà di centro destra. Il ministro in carica è lui, Andrea Orlando del Pd, e lo è dal febbraio 2021, lo è da più di un anno e mezzo.

La Cgil manifesta perché il lavoro non è il tema al centro del Paese e della sensibilità di chi ha il potere e in prima fila troviamo l’attuale Ministro del Lavoro?

Cioè il ministro del Lavoro sta dicendo a sé stesso che chi ha il potere di cambiare le cose, cioè lui, non è sensibile al tema del lavoro?

Ma che fa Orlando, manifesta contro sé stesso?

A proposito della giustizia sociale di cui parla Landini, Andrea Orlando è stato anche ministro della giustizia dal 2014 al 2018, governi Renzi e Gentiloni.

Se l’andazzo è questo, che la sinistra deve manifestare contro tutto e tutti, addirittura contro sé stessa, abbiamo già il termometro della situazione dopo l’insediamento del nuovo governo. Per la serie: il buon giorno si vede dal mattino.

Tags:
antifascismoassaltocorteo cgildraghifascismolandiniministero lavoromortiorlandosede roma