Cop27, Giorgia Meloni incontra il presidente egiziano Al Sisi

Sul tavolo i temi sui diritti umani e i casi Regeni e Zaki. Incontro anche col Cancelliere Scholz, fra i temi Ucraina, energia e migranti

Politica

Giorgia Meloni è la  prima premier italiana in Egitto dalla morte di Giulio Regeni nel 2016

Primo vertice internazionale per Giorgia Meloni, che è Sharm el Sheikh per seguire i lavori della conferenza internazionale sui cambiamenti climatici Cop27. Accompagnata dal ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin, è stata accolta da Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, e da Abdel Fattah Al Sisi, presidente egiziano. È la prima premier ad andare in Egitto dopo la morte di Giulio Regeni nel 2016. 

Durante la mattinata, alla domanda di un cronista - "Come sta andando la conferenza, è ottimista?" - Giorgia Meloni ha risposto: "Concentrata come sempre". In margine al vertice, la presidente ha incontrato il premier britannico, il presidente israeliano Herzog,  il primo ministro etiope Abiy Ahmede e  Al Sisi.

L'incontro con Scholz, fra i temi Ucraina, energia e migranti

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto un cordiale incontro bilaterale a margine dei lavori della CoP 27 con il Cancelliere della Repubblica federale di Germania, Olaf Scholz. L’incontro ha fatto seguito alla conversazione telefonica che Meloni e Scholz avevano avuto il 28 ottobre.

I due Capi di governo hanno discusso dei principali temi europei e internazionali, dalla guerra di aggressione russa all’Ucraina alla conseguente crisi energetica e alla gestione dei flussi migratori. Meloni e Scholz hanno inoltre confermato l’intenzione di consolidare le relazioni bilaterali tra l’Italia e la Germania.

L'incontro con Rishi Sunak

I primi ministri britannico e italiano, Rishi Sunak e Giorgia Meloni, "hanno concordato di continuare una forte azione di sostegno all'Ucraina e di ritenere la Russia responsabile delle sue azioni". È quello che si legge nella nota di Downing Street con il resoconto dell'incontro, nel corso del quale Sunak "ha messo in evidenza lo shock ai prezzi dell'energia e dei generi alimentari causati dall'invasione russa dell'Ucraina".

I due primi ministri hanno avuto anche "una discussione positiva su un ampio spettro di temi condivisi e priorità, tra cui la lotta all'immigrazione illegale ed il traffico di esseri umani".  Infine, hanno "accolto con favore l'opportunità dell'incontro all'inizio dei loro rispettivi mandati e attendono con ansia di lavorare strettamente insieme, sulla base della forte partnership tra Regno Unito e Italia".

Il colloquio con Abiy Ahmed 

La presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per la recente conclusione «dell'accordo per una pace duratura attraverso la cessazione delle ostilità» tra il Governo etiopico e il Fronte di Liberazione del Popolo Tigrino e ha sottolineato l'importanza di una sua efficace attuazione per il bene del popolo etiopico e la stabilità del Corno d'Africa. Meloni e Abiy hanno richiamato gli storici rapporti bilaterali e discusso delle opportunità di rafforzamento dei legami economici soprattutto in campo energetico. La presidente Meloni ha sottolineato come la collaborazione con l'Africa sia centrale per la politica estera italiana.

Il dialogo con Isaac Herzog

Meloni ha quindi visto il presidente dello Stato di Israele, Isaac Herzog. Lo scambio si è concentrato sulla buona collaborazione bilaterale e sulla transizione energetica. La premier si è detta pronta a collaborare con il futuro nuovo governo israeliano per rafforzare il partenariato italo-israeliano nell'ambito industriale e tecnologico e nel settore delle tecnologie pulite per l'ambiente. È stata condivisa una forte corrispondenza sulla difesa dei valori comuni a partire dalla lotta all'antisemitismo.

L'incontro con Al Sisi

Durante l’incontro con Al Sisi, il presidente egiziano, si è parlato di approvvigionamento energetico, fonti rinnovabili, crisi climatica e immigrazione. L’incontro, durato circa un'ora, ha dato l'occasione alla presidente Meloni di sollevare il tema del rispetto dei diritti umani e di sottolineare la forte attenzione dell’Italia sui casi di Giulio Regeni e Patrick Zaki.

 

 

 

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