Dalla Finlandia segnale a Meloni: deve unire conservatori-popolari Ue

Elezioni chiave in vista delle Europee 2024

di Vincenzo Caccioppoli
(Fonte immagine: La Presse) 
Politica

La giovane premier finlandese Sanna Marin, idolo della sinistra di mezza europa, ha perso le elezioni, piazzandosi al terzo posto

Arriva un’altro duro colpo per la sinistra europea dalla votazioni di ieri in Finlandia. La giovane premier finlandese Sanna Marin, idolo della sinistra di mezza europa, ha perso le elezioni, piazzandosi al terzo posto, dietro ai nazional conservatori di Antti Petteri Orpo e soprattutto dietro ai sovranisti populisti di Riika Purra. Sebbene i sondaggi prevedessero una sconfitta per la Marin, il distacco è risultato leggermente superiore alle aspettative.

Dopo la Svezia, quindi, un altro partito del Nord, che notoriamente viene considerato come far parte dei cosiddetti “frugali” vira verso il centrodestra, dimostrando come la sinistra non sia in crisi solo in Italia o in Spagna ma anche nel nord Europa. Questo fatto aumenta le preoccupazioni di socialisti e liberali, in vista dell’importante impegno elettorale delle europee del 2024, in cui il centrodestra potrebbe ottenere una maggioranza netta e cambiare gli equilibri a Bruxelles.

Questo fatto non potrà che spingere Giorgia Meloni ad accelerare sul suo noto progetto di unire il suo gruppo in Europa dei conservatori ECR con i popolari, proprio per rafforzare l’alleanza di centrodestra, per puntare a  guidare il prossimo parlamento europeo e la prossima commissione. La Marin, che sembra più amata all’estero ( soprattutto in Italia, dove viene considerata una piccola icona dalla sinistra ) che in patria, è stata sconfitta, soprattutto a causa della sua politica economica, considerata troppo poco attenta ai conti pubblici. Sotto il suo governo il debito  è salito al 70% sul Pil ( cifra molto più alta rispetto ai solitamente virtuosi paesi nordici) l’economia è stagnante da mesi e il tasso di inflazione vicino al 9%.



La Marin, 37 anni, che è diventata la più giovane primo ministro del mondo, quando ha assunto la guida dell'SDP , e della premiership finlandese, nel 2019, ha deluso le aspettative ( forse troppo alte ) che avevano riposto in lei tanti finlandesi, malgrado abbia guidato tutto sommato bene il paese fuori dalla pandemia e abbia concluso l’iter per l'ingresso del paese nella Nato. Ma i suoi modi forse un pò troppo sbarazzini anche per i finlandesi e la sua vita privata un pò controversa ( celebre il video che la ritraeva ballare probabilmente non propriamente sobria ad un party privato)  hanno entusiasmato molti suoi ammiratori, ma hanno anche attirato molte critiche sul fatto se fossero o meno appropriate al suo ruolo pubblico.

I conservatori di Orpo hanno però puntato soprattutto sulla sua inadeguatezza dal punto di vista politico, più che sulla sua vita privata ( nei paesi nordici considerata sacra) che hanno portato il paese sull’orlo della recessione. Inoltre il pasticcio delle riforma sulle minoranze dei Sami, su cui la Marin aveva tentato anche una sorta di forzatura in parlamento, bocciata a Febbraio, a causa del voto contrario di un partito della sua coalizione di governo, ha certamente determinato un calo della fiducia in lei e nella sua capacità di leadership. A questo si aggiunge un fatto che pare incontrovertibile, e cioè che la retorica che i paesi nordici siano un paradiso per il progressismo e per le libertà civili, si sta dimostrando una delle tante favole che piacciono tanto alla sinistra europea, Italia in testa.

La ricetta economica della Marin, che prevedeva un sensibile  aumento di tasse per finanziare un welfare sempre più costoso, non ha convinto i finlandesi che hanno preferito affidarsi alla ricetta dei conservatori di Orpo, partito più vicino alle imprese e più attento ai conti pubblici. Resta da vedere se Orpo si affiderà, per formare un nuovo governo, ai nazionalisti della Purra o se cercherà altre alleanze. La questione potrebbe avere anche riflessi sulla stessa Europa, dal momento che il partito mazionalista è eurocesttico e anti immigrati e certamente favorevole ad una maggiore stretta sulle regole di bilancio comunitarie.

Quello che poi dovrebbe far riflettere la sinistra e l’Europa in genere è quella secondo cui il partito nazionalista della Purra avrebbe la maggioranza proprio tra i giovani, smentendo l’ennesimo luogo comune che vedrebbe i giovani elettori piu vicini alla sinistra e alle idee progressiste. Ma quello accaduto in Finlandia rappresenta quello che alcuni potrebbero considerare come uno spostamento dei paesi nordici verso le idee conservatrici di centrodestra, dopo la clamorosa  vittoria in Svezia dello scorso settembre che ha visto salire al potere un governo di centrodestra dopo quasi un secolo. Qualche commentatore è convinto che dietro al grande risultato della Purra possa essere stato anche influenzato in minima parte dal grande successo e clamore che sta suscitando in tutta Europa, il successo del primo ministro italiano Giorgia Meloni. Perché al di là di come la si possa pensare in Italia e le critiche mosse da più parti al suo esecutivo in patria,, la credibilità e la considerazione della premier italiana è ancora molto alta all'estero", come dimostrato dall’articolo lusinghiero di due giorni uscito sul Times di Londra. Ed è per questo che questo nuovo successo dei conservatori in Finlandia non può che preoccupare seriamente la sinistra europea, e in particolar modo quella italia di Elly Schlein ( che a Bruxelles ha incontrato a lungo la premier finlandese Marin, chissà che Sanchez ora non faccia gli opportuni scongiuri, avendo anche lui incontrato la segretaria del Pd) e rafforzare invece il ruolo della Meloni, che appare sempre più come una possibile leader del centrodestra anche a livello europeo. La sfida per il 2024 è appena all’inizio, ma certamente ne vedremo delle belle e mai forse come questa volta forse, il nostro paese è destinato a giocare un ruolo da sicuro protagonista.

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