Draghi e Di Maio in Algeria per il gas, chi “badante” di chi?

l'opinione di Paolo Diodati
Il ministro Luigi Di Maio e il premier Mario Draghi con i loro omologhi in Algeria
Politica
Condividi su:

Gas, Di Maio in missione con Draghi: era già pronta la battuta sul premier, badante di Giggino a dover badare che non partisse per l'Argentina, invece che andare in Algeria...

Non si può non lodare la serietà professionale, la signorilità e l'indipendenza intelletuale di Bianca Berlinguer che interpreta la lezione del suo illustre e indimenticato genitore, in chiave di politica attuale. La Storia ricorderà Enrico per la sua lucidità nel perseguire, assieme ad Aldo Moro, il compromesso storico e per aver sollevato la questione morale nella gestione del potere da parte dei partiti politici.

Il suo insegnamento attualizzato, porterebbe a cercare un compromesso, e quindi, a sentire anche voci come quella del preparatissimo Alessandro Orsini, per cercare di aprire un dialogo, sui fatti, tra le due parti ormai radicalizzate, soprattutto nel giudicare la figura politica di Zelensky: per tantissimi, attualmente la stragrande maggioranza, un eroico patriota per la cui causa varrebbe la pena scatenare la terza guerra mondiale, riducendo il mondo a un invivibile ammasso di macerie radioattive e per una attuale sparuta minoranza, che lo considera un esaltato messo su da Biden, NATO e ora anche dall'Europa, molto aiutato anche dalla consolidata equipe tele-cinematografica che è stata la sua fortuna come attore con la fissa di fare proprio quello che sta facendo ora.

Attualizzare poi la questione morale berlingueriana del potere dei partiti politici, porterebbe a far cadere immediatamente questo governo, insulto difficilmente superabile alla logica, alla morale, al bene dei cittadini. Avevo pronta la battuta su Draghi, badante di Giggino a dover badare che non partisse per l'Argentina, invece che andare in Algeria a dire la frase storica che l'avrebbe immortalato: "Gas... gas ... whatever it costs!"...  ma... che leggo, due minuti fa? Che la gaffe l'ha fatta il badante che ha assicurato, parlando agli algerini, ai microfoni, che abbiamo rapporti stretti con... l'Argentina. Mentre Giggino, dal brusio dei presenti, avrà pensato: "Uagliù... ma arò siamo? Sta a bberè ca simme venuti a accattà 'o gas in Argentario, sinnò ca c'entran e argentini, ignorante ca me fai fa' re figure e merda!" (trad. Giggino blog!)

Insomma, tra Berlusconi che confonde i cittadini con i contadini, Draghi che informa gli algerini che siamo tanto amici degli argentini e la Casellati che cambia il nome a Pasolini, come aterosclerotici non siamo messi tanto male! I nostri politici improvvisati, di cui uno anche badante improvvisato, costretto a cercare di non far fare altri danni a Giggino, stanno proprio sulla strada sbagliata che chissà quanto ci costerà. L'Italia dovrebbe cercare in tutti i modi, di imitare, almeno nel punto più importante, proprio Zelensky, quel gran politico accorto... almeno per quanto riguarda il poblema gas. Non mi risulta che qualche commentatore abbia ricordato, attribuendogli l'importanza che meriterebbe, la storia citata da Affaritaliani, del metanodotto russo che ci avrebbe portato il gas a Trieste.

Putin inaugurò i lavori nel 2012. L'Italia era presente con l'ENI. Dopo due anni di lavori, nel 2014, lo stesso Putin fu costretto a dichiararli interrotti e chiusi, perché la Bulgaria, con il cambio di governo, non dava più il permesso di attraversamento del metanodotto sul proprio territorio. Non credo di esagerare sostenendo che Putin non può aver tratto le dovute conseguenze da una storia simile. Per vincere le elezioni, si punta sul nazionalismo e sui diritti sacrosanti dell'inviolabilità della sovranità sul proprio territorio. Così accadde in Bulgaria. Non ricordo quanti miliardi ci rimise l'Italia con l'ENI. Da un certo punto di vista un episodio simile può far concludere che sia fallito il modello di governo democratico occidentale.

I costi economici, ingentissimi, della realizzazione di metanodotti lunghi migliaia di Km e i tempi (anni) necessari per sostituirli con linee alternative, spiegano l'assurdità del nostro "catastrofico governo dei peggiori": Zelensky s'è ben guardato da far saltare il metanodotto col gas russo che attraversa le terre ucraine, magari dandone la responsabilità al macellaio da Norimberga, l'Ucraina continua tranquilla a incassare l'ingente quota annua pagata dalla Russia per l'attraversamento del metanodotto sul suo territorio. Non solo ma, ovviamente, continua a utilizzare lei stessa, il gas russo. Dite un po' se tutto ciò vi sembra normale! Allora, ho già detto che se Putin è pazzo, Zelensky lo è al cubo. Lasciamo che Alessandro Orsini, torni dalla Berlinguer a valutare il grado di pazzia di Mattarella e dei suoi pupilli, anche solo relativamente a questa situazione.

Poiché in rete è un continuo insulto verso i presunti no-vax ora tutti presunti pro Putin, non cambio discorso se invito gli esagitati "dall'insulto facile e decapitatorio" a leggere questo recentissimo articolo pubblicato sulla rivista scientifica più prestigiosa, sui danni provocati da vaccini sperimentali: Comprehensive investigations revealed consistent pathophysiological alterations after vaccination with COVID-19 vaccines - Cell Discovery.

Dulcis in fundo, tanto per finire con amaro umorismo: benvenuto tra i presunti no-vax, anche se quasi fuori tempo massimo... a uno della defunta Sacra Quadrimurti televisiva: il celebre viro-tele-star, Matteo Bassetti.

Motivazioni: è contrario alla quarta dose; dice di far basta con le vaccinazioni, che vengono riproposte solo per smaltire i milioni di vaccini accatastati nei depositi; dice che non si può continuare con vaccini che non coprono le nuove varianti; che è in attesa di nuovi vaccini, che funzionino davvero come vaccini.

Basta o approfondiamo? Concludo con la pennellata finale diretta al grande (evito l'aggettivo) Speranza: bella fine che stanno facendo le sue prescrizioni: sono già milioni (io tra questi) i non vaccinati, presunti no vax, che beccandosi un raffreddorucolo chiamato pomposamente Omicron 2, oppure adesso Xe, seguendo il protocollo deriso e vietato dal Genio Asino d'oro 2020, condannati in contumacia alla reclusione in casa (ricordate il signorile "Morirete chiusi in casa come sorci!" di Burioni?) con minaccia di controllo tramite carabineri, dopo 15 gioni, tornati negativi... liberi tutti e, a detta di tutti, immunizzati per davvero! E, se dopo 21 giorni, uno fosse ancora positivo? Dice, finalmente gettando la spugna, l'Asino ministro: "Andate tutti al diavolo. Positivi o negativi, andate a farvi fottere, voi, i tamponi e la vera scienza dei bidoni, che ha rotto veramente i c..... i, che sareste, soprattutto, ... voi!"

 

 

Leggi anche: 

" Governo, Draghi lascia (a breve). Elezioni dopo l'estate. Quasi fatta

Guerra Ucraina, conta solo la Russia. Occhi chiusi su altri regimi e dittature

Sondaggio, chi premier dopo le elezioni? I risultati. Classifica e tabella

Pd, in arrivo il nuovo libro di Bettini: è attesa la "bomba" sul partito

Pace o condizionatori? La terza via: che Draghi andasse via!

Guerra Ucraina, la Cina teme conflitto con gli Usa e accelera sul nucleare

Vino Made in Italy, fatturato record a 13 miliardi di euro

Casellati: "Gian Paolo Pasolini". No comment

BPER Banca, Mandelli: “Il mercato dei capitali è una sfida"

Gruppo FS Italiane: nuovo Parkin’ Station per la Stazione Centrale di Milano