Lo strano caso di Giulia Schiff: la pilota frustata dai commilitoni

C’è da dire che il rito a cui è stata sottoposta la Schiff è identico a quello a cui sono sottoposti tutti i cadetti a fine corso e conseguimento del brevetto

Di Giuseppe Vatinno
Politica

Lo strano caso di Giulia Schiff: la pilota frustata dai commilitoni

Giulia Jasmine Schiff (24) è una ex allieva dell’aeronautica militare che ha denunciato un caso di presunto nonnismo nel battesimo del volo, rito goliardico che avviene dopo il conseguimento del brevetto di volo.

L’episodio è dell’aprile 2018, quando la ragazza veneziana aveva 20 anni ed è avvenuto presso l’aeroporto militare di Latina. Secondo la sua versione ha raccontato di essere stata fatta segno di percosse e frustate (100) con dei nodosi rami di alloro e poi gettata nella cosiddetta “fontana del pinguino” e c’è anche un video a riguardo in cui in effetti la Schiffer si lamenta e non è consenziente.

Racconta la giovane:
“Una volta atterrata venni presa per essere buttata in piscina ed iniziai ad essere frustata con dei rami di alloro. Le frustate erano dolorose, mi facevano male. E poi gridavano: ‘più forte’”. Sono state mostrate anche le foto del sedere in effetti mal ridotto tanto che la Schiff ha dichiarato che a seguito di queste percosse non si è potuta sedere per giorni. Poi le versioni divergono perché la Schiff dice di essere stata cacciata dall’aeronautica a seguito delle sue denunce mentre l’aeronautica dice di averla congedata per “insufficiente attitudine militare”.

Il Tar e il Consiglio di Stato avevano respinto il ricorso della ragazza contro l’espulsione mentre è ancora in corso il processo ad otto sergenti (sette maschi ed una femmina), del 70esimo Storno di Latina che è ripreso proprio questi giorni, con citazione del ministero come parte civile. Nel frattempo la pilota si è arruolata in Ucraina e si è pure sposata con un collega ucraino di origine israeliana.

C’è da dire che il rito a cui è stata sottoposta la Schiff è identico a quello a cui sono sottoposti tutti i cadetti a fine corso e conseguimento del brevetto. A ridimensionare invece, almeno dal suo punto di vista, la vicenda del bagno in piscina è stata l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, la famosa “AstroSamantha”, che passò per lo stesso rito goliardico alla fine del suo corso e ha scritto via Tweet che del “battesimo del volo” al 70° Stormo di Latina ha un “bellissimo ricordo”.

Poi c’è un altro punto determinate, anzi fondamentale.

La stessa Schiff –a sua volta- partecipava come autrice ad identici riti su altri cadetti. Esiste un celebre video a riguardo. Le spiegazioni di Giulia sono state poco convincenti: “Fingevo di stare al gioco, non potevo sottrarmi al rito per non essere esclusa ma io cercavo sempre di non partecipare», “stanno cercando di screditarmi”, fanno pensare più che altro, come afferma la stessa aeronautica militare, a una sorta di vendetta postuma per l’espulsione dall’Accademia di Pozzuoli avvenuta per altri motivi. In effetti si legge in una chat (Gazzettino.it) tra il padre della ragazza e il comandante che: “Lei ha avuto un po' di problemi di adattamento e un po' di punizioni, per i soliti motivi accademici. Perché si muoveva in adunata, perché la testa non la teneva alta o la teneva troppo alta”.

Certo, le foto del fondoschiena della giovane sono abbastanza eloquenti ma i riti di iniziazione al volo erano (e sono) uguali per tutti. Semmai andrebbero aboliti, ma questo è un altro discorso. Forse con lei hanno esagerato e l’hanno colpita troppo duramente tuttavia l’accusa di maschilismo viene automaticamente a cadere vedendo l’altro filmato del giovane a sua volta frustato dalla pilota veneziana e poi anche nel suo caso c’era una donna tra gli otto sergenti. E a suo tempo Laura Boldrini si era subito buttata sulla vicenda gridando appunto al maschilismo per essere poi clamorosamente smentita dalla stessa Cristoforetti e soprattutto dal video in cui la vittima era un maschio.

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