Mes, Meloni e Giorgetti per la ratifica. Ma Lega e Fi non vogliono firmare

Maggioranza divisa dopo la sentenza tedesca. La premier per l'ok ma gli alleati non ci stanno

Politica

 

Linea dura di Carroccio e azzurri. Tajani: “È una riforma poco europeista”

Il via libera della Corte costituzionale tedesca al Mes sta incontrando il gelo all'interno del governo. "La mia forza politica ha espresso la sua riserva sul regolamento del Mes, in particolare per quanto riguarda il mancato controllo della guida del Mes da parte ad esempio del Parlamento europeo. Per quanto ci riguarda è una riforma poco europeista" ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine del vertice Eu Med di Alicante. 

Dopo la decisione della Corte tedesca sul Mes, "vedremo cosa deciderà il Parlamento. Ci sono delle riserve e delle perplessità anche da parte di forze politiche della maggioranza", ha aggiunto Tajani. E se lo dice l'europeista inquilino della Farnesina, figurarsi gli altri. Non a caso la Stampa parla di una "maggioranza resta divisa sul Mes, e il governo sceglie una posizione attendista".

Secondo la Stampa, "la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti buttano la palla avanti, rinviano il problema, ma se l’Italia si troverà ad essere l’unico Paese a non aver approvato il Meccanismo europeo di stabilità «si aprirà un problema»". Ma, sottolineano dal governo a La Stampa, "«restiamo contrari all’utilizzo del Mes». Quindi, si può arrivare al via libera sul fondo Salva-Stati, ma Palazzo Chigi non ha alcuna intenzione di chiedere gli aiuti, perché, è il ragionamento che si fa negli uffici della presidenza del Consiglio, «può imporre misure che non convengono all’Italia, che vanno contro il nostro interesse nazionale». Se dentro Fratelli d’Italia si respira un clima di realismo, nella Lega targata Matteo Salvini il Mes è visto ancora come il diavolo". 

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