Guerra Russia Ucraina, Michele Santoro attacca il Pd: "Mentalità belligerante"

"Il vulnus è la fabbrica dell'informazione italiana". L'organizzatore della kermesse "Pace proibita" attacca i Dem Letta e Quartapelle

Di Alberto Maggi
Michele SAntoro Pace pubblica
Politica
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Santoro: "Faremo altre kermesse come Pace Proibita di Roma"


"E' probabile che faremo altri eventi simili, dobbiamo ancora parlarne ma non è affatto escluso. Non solo a Roma, ma anche in altre città d'Italia". Michele Santoro parla con Affaritaliani.it dopo il grande successo di pubblico della kermesse Pace Proibita al teatro Ghione della Capitale, evento al quale hanno partecipato il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, Moni Ovadia, Sabina Guzzanti, Carlo Freccero e, tra il pubblico, esponenti storici della sinistra come Nichi Vendola, Arturo Scotto, Luigi De Magistris e Nicola Fratoianni.

Qual è il vulnus del sistema dell'informazione italiana? "Esposizioni limitate, e va sottolineato bene, limitate, di posizioni contrarie all'escalation militare della guerra sono presenti nei talk show e sui giornali, ma mai come in questo conflitto non c'è un solo telegiornale che abbia una posizione critica verso la continua escalation bellica. In precedenza, c'era sempre stato almeno un tg contrario. E' la fabbrica dell'informazione italiana che mostra il vero vulnus sul conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Mi spiego meglio con un esempio: io posso leggere sul Time una lunga intervista all'ex presidente brasiliano Lula che dice esattamente le cose che abbiamo sostenuto noi durante Pace Proibita, ma nessun settimanale italiano ospita un'intervista che abbia una tesi di critica di questa portata e di questo valore e che, tra l'altro, attacchi ferocemente Zelensky".

"Secondo esempio: il Washington Post e il New York Times stanno evidenziando con inchieste importanti come ci sia una partecipazione diretta degli Stati Uniti d'America nella guerra, da noi i giornali non producono nulla di questo tipo. E' vero che sulle televisioni vengono ospitati Santoro, Orsini, Freccero, ma questo vuol dire che le telecamere non si voltano del tutto dall'altra parte e che la tv ospita anche un po', poco, di dissenso. Ma vorrei ben vedere che non fosse così. Anzi, la piccola forma di dissenso viene perfino messa in discussione addirittura con l'intervento del Copasir. Che cosa dobbiamo fare? Chiamare il settimo cavalleggeri?", si chiede Santoro.

Il famoso autore televisivo, ex europarlamentare eletto come indipendente nel 2004 con la lista Uniti nell'Ulivo, afferma poi che "la posizione atlantista del Partito Democratico è in totale contrasto con la tradizione pacifista della sua storia, ma questo è un problema del Pd che ha deciso di tenere questo atteggiamento. Ho letto ieri l'intervista a Enrico Letta e oggi a Lia Quartapelle: guardano le cose solo da una parte e usano parole belligeranti frutto di un pensiero belligerante. Poi votano pure per l'invio delle armi a Kiev e a Zelensky senza nemmeno un dibattito parlamentare", conclude Santoro.

 

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