Renzi picchia duro sul Pd e Meloni sorride: IV strizza (ancora) l'occhio a FdI

Il leader di Italia Viva sottolinea i punti di contatto con alcune posizioni della maggioranza e non risparmia frecciate a Serracchiani, Malpezzi e ai Dem

Matteo Renzi
Politica

Matteo Renzi risponde a Giorgia Meloni… criticando il Pd!

Intervenendo nelle dichiarazioni di voto sulla fiducia al nuovo governo, il leader di Italia Viva ha fatto più di un’apertura di credito nei confronti della Premier, a partire dal presidenzialismo: “Lei ha fatto un'apertura importante sulle riforme costituzionali. Se c'è un'apertura sulle riforme istituzionali, un no a prescindere per me è sbagliato”. “Facendo opposizione, noi cerchiamo di dare una mano alla nostra democrazia, come devono fare le persone che riconoscono quelli che escono vincenti dalle elezioni”, ha poi aggiunto Renzi.

Nel corso del suo intervento, Renzi non ha risparmiato delle stoccate al Pd, chiamando anche in causa Debora Serracchiani per il discusso battibecco con Giorgia Meloni sulle questioni di genere. Renzi si è chiesto se “proprio su questo” si doveva attaccare la prima Presidente del Consiglio donna e, rivolgendosi sempre ai Dem, ha preso le distanze dalle polemiche sul “merito” che, a suo dire, proprio Simona Malpezzi e Pd volevano che fosse inserito nella “buona scuola”, ai tempi del suo governo. Un intervento che Giorgia Meloni ha seguito mostrando diversi sorrisi, oltre che prendendo appunti.

 

Renzi vuole la presidenza della Commissione Covid? "E' più giusto che la guidi FdI"


Renzi ha inoltre parlato della figlia di Giorgia Meloni, augurandosi che nessuno faccia più attacchi agli avversari politici puntando sulle loro famiglie, con ovvio riferimento alla vicenda processuale che ha visto i suoi genitori prosciolti, dopo tante sofferenze.

Una manifestazione di apertura che alcuni hanno messo in relazione con la possibilità che tocchi proprio a Italia Viva la presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sul Covid, ma Renzi, parlando con i giornalisti in Senato, ha sorpreso tutti dicendo: "La commissione d'inchiesta del Covid dovrebbe essere guidata da uno di Fratelli d'Italia, non da uno nostro. Ho tutto l'interesse ad avere la commissione ma se devo essere onesto intellettualmente è più giusto che la guidi chi era all'opposizione". 

Escludendo il tornaconto in termini di poltrone, quindi, l’avvicinamento di Italia Viva alla maggioranza (ne abbiamo parlato QUI) segna un altro passaggio con le parole del suo fondatore, che fanno seguito a quelle di altri importanti esponenti del partito. E, a maggior ragione, suscita curiosità la reazione di Carlo Calenda, “socio” di Renzi nel Terzo Polo, ma piuttosto critico nei confronti del governo Meloni. Almeno in questi primissimi passi della legislatura.
 

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