Segreteria Pd: Furfaro in pole come vicesegretario, ma Bonaccini vuole Alfieri
Il cerchio si stringe attorno alla formazione della nuova segreteria dem (ma fino all'ultimo Schlein non darà nulla per scontato)
Segreteria Pd, Beppe Provenzano verso gli Esteri. Tra le donne più quotate Bonafoni e Muroni. Ultimi rumors
Busillis segreteria in casa dem. Una pratica che si sta rivelando abbastanza complessa, ma che ormai dovrebbe essere in dirittura d’arrivo. Se non sarà ufficializzata prima di Pasqua (forse già tra stasera e domani), insomma, avverrà subito dopo. Il tam-tam sui nomi intanto non si arresta. Le certezze al momento sono poche. Anche perché, come racconta una fonte parlamentare Pd che conosce bene la segretaria, “con Elly fino all’ultimo non si può dare nulla per scontato. Anzi, c’è da scommettere che pure stavolta alla fine farà di testa sua e non mancheranno soprese”.
Certo, il pressing sull’inquilina del Nazareno è forte ed è di segno opposto. Da una parte ci sono i sostenitori della sua mozione, che spingono perché il metodo sia lo stesso seguito per la scelta dei capigruppo e cioè nessuna spartizione tra maggioranza e minoranza, ma esecutivo in capo a chi ha vinto le primarie. Dall’altra, invece, ci sono i dem che avevano appoggiato la corsa di Bonaccini e che insieme allo stesso governatore dell’Emilia Romagna reclamano collegialità, richiamandosi al voto degli iscritti, che ha prodotto tutt’altro verdetto rispetto ai gazebo.
Schlein poi ha anche un altro problema e cioè fare in modo che la sua segreteria non sembri troppo da manuale Cencelli delle correnti, rischio molto alto proprio per aver incassato l’endorsement di numerose anime del Pd, da Dario Franceschini ad Andrea Orlando, passando per Roberto Speranza, fresco di ritorno in casa dem.
In questa cornice, il primo nodo da sciogliere riguarda il vicesegretario o i vicesegretari (dei quali uno in quota minoranza). In pole position ci sarebbe Marco Furfaro, deputato toscano molto vicino alla leader dem. Mentre Bonaccini, come raccontano ad Affari, starebbe insistendo molto sul senatore Alessandro Alfieri. Un incarico inizialmente immaginato per Pina Picierno, ma che ha via via perso quota, avendo incontrato non poche resistenze.
“Era in ticket con il governatore dell’Emilia Romagna – è il ragionamento che fanno diversi democratici - Come si fa a immaginarla adesso al fianco di Elly?”. Queste le ipotesi, dunque. Ma sempre ammesso che Schlein opti per un numero due. “Non è affatto detto – dice infatti al nostro giornale una fonte vicina al dossier -. La segretaria potrebbe decidere di tenersi le mani libere”. In questo caso, per Furfaro le opzioni sarebbero almeno due: portavoce del partito oppure coordinatore della segreteria. Ruolo, quest’ultimo, per cui si fa pure il nome di un altro fedelissimo dell’inquilina del Nazareno e cioè Gaspare Righi. “Anche se – continua la fonte – si pensa a lui soprattutto per affidargli l’organizzazione del partito”.
Sul fronte dei bonacciniani, invece, oltre a Picierno e Alfieri, sono almeno altri due i nomi che stanno circolando in queste ore. Si tratta del braccio destro del governatore, Davide Baruffi, e di Simona Bonafè.
Sembra più in discesa adesso la scelta del responsabile Esteri della segreteria. Il ruolo, infatti, dovrebbe essere affidato a Beppe Provenzano, in quota Dems (corrente di Andrea Orlando), che già è rimasto a bocca asciutta nella partita dei capigruppo. A proposito di orlandiani, si parla anche del neocommissario del partito in Campania Antonio Misiani per l’Economia e del parlamentare napoletano Marco Sarracino, che è stato coordinatore organizzativo della mozione Schlein e che potrebbe avere una delega al Mezzogiorno.
E i franceschiniani? In ballo c’è sempre Michela De Biase, deputata e moglie dell’ex ministro della Cultura, che, tra l’altro, è stata sponsor della leader di OccupyPd ancor prima dello stesso Franceschini. Mentre guardando ad Articolo uno, tra i papabili più vicini a Roberto Speranza ci sarebbe Alfredo D’Attorre.
Non mancheranno, naturalmente, le donne nella segreteria targata Schlein. Tra le più quotate ci sono Marta Bonafoni, rieletta alla Regione Lazio, dopo la consiliatura con Zingaretti, ma sempre come indipendente, e soprattutto Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente oltre che ex deputata di Leu. Un profilo, è evidente, molto caratterizzato sul fronte ambientalista e quindi in linea con la sfida sulla transizione ecologica centrale nel programma dell’inquilina del Nazareno. Forse un po’ meno magari con l’attuale sindaco di Roma Roberto Gualtieri, visto che Muroni è acerrima nemica degli inceneritori. Ma questa è un’altra storia.
Spazio ai diritti, infine. Secondo le fonti incrociate da Affari, dovrebbe esser quasi certo il coinvolgimento di Alessandro Zan, col quale la leader ha condiviso di recente la piazza a Milano per protestare contro lo stop imposto alle trascrizioni dei figli delle coppie dello stesso sesso, oltre che la battaglia contro l’omotransfobia. Bocche cucite, invece, sulle personalità esterne che la segretaria ha in animo di coinvolgere. L’unico nome trapelato è quello di Sandro Ruotolo, che è stato responsabile della mozione Schlein in Campania e al quale la numero uno del Pd potrebbe proporre l’antimafia o più in generale la legalità.